Il 50% dei cantieri a rischio per i tagli all'Anas
Secondo uno studio elaborato dalla stessa società, l'impatto della manovra con i tagli previsti dal governo metterà i sigilli a circa metà dei lavori in corso e impedirà di lanciare nuovi appalti per tutto il 2006. La proiezione dei tecnici Anas mette sotto accusa il limite di spesa per gli investimenti, che scende dai 3.600 milioni del piano industriale della società stradale a 1.700 milioni previsti dal governo. L'effetto di questo taglio sarà la sospensione del 50% dei lavori in corso. Gravi anche le conseguenze della riduzione degli apporti al capitale sociale Anas per nuovi investimenti (il piano prevedeva 1.300 milioni), per la mautenzione straordinaria (300 milioni) e per altri interventi (600 milioni). In totale su questa posta (stimata dall'Anas in 2.200 milioni complessivi) il governo prevede solo 400 milioni. L'effetto sarà il blocco di qualsiasi nuovo appalto, visto che le risorse permetteranno alla società guidata da Vincenzo Pozzi di eseguire solo la manutenzione straordinaria limitata agli aspetti della sicurezza. Altro buco è il rifinanziamento della legge Obiettivo. L'Anas prevedeva 1.500 milioni, mentre lo stanziamento è zero. E il taglio dei corrispettivi di servizio, da 443 milioni a 235 farà diminuire persino la manutenzione ordinaria delle strade. Un quadro fosco, come richiamato ieri dai sindacati. Per il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo, «l'impatto della Finanziaria sull'Anas è troppo pesante e rischia di mettere in discussione la sicurezza dei citadini».