Endesa vuole crescere nel mercato italiano
Così l'amministratore delegato di Endesa Italia Alvaro Quiralte spiega la strategia della società elettrica in Italia e sottolinea come questa sia in contrasto con il piano previsto dall'Opa lanciata da Gas Natural su Endesa che prevede l'alleggerimento della presenza in Europa attraverso la dismissione di assett, fra i quali 2600 mw di centrali in Italia. In italia - ha spiegato l'ad a margine della trentaduesima edizione di Americàs Cup cui Endesa è uno dei principali sponsor - puntiamo entro il 2009 a raggiungere una capacità di generazione pari a 7.475 megawatt, mille megawatt in più degli attuali 6.590 pari al 31% di incremento rispetto ai 5.700 mw che Endesa aveva nella penisola al suo debutto, nel 2001, quando acquisì Electrogen, una delle tre genco dell' Enel. «Vogliamo crescere ancora. Ci abbiamo provato con Edison e ora siamo pronti a cogliere ogni altra opportunità», ha ribadito Alvaro Quiralte spiegando che questa strategia contrasta con quella prevista dall'Opa lanciata da Gas Natural sulla società iberica. In particolare il piano prevede la vendita di 4.800 megawatt in Spagna, la cessione della quota Snet e, appunto, la dismissione di 2.600 mw di generazione in Italia. Una operazione - ha proseguito - di cui Endesa Italia non condivide neanche gli obiettivi in termini di target di sinergie. Gas Natural non ha mai «fatto operazioni superiori a 250 milioni di euro. Questa è da 24 miliardi e si parla di sinergie per 350 milioni di euro: secondo noi il miglior punto di caduta è invece non andare in perdita». Quiralte ha poi spiegato che l'operazione dovrebbe essere di competenza comunitaria: il business di Endesa in Spagna è inferiore al 64% mentre il restante 33% dell'attività è oltrefrontiera. Questo dovrebbe presupporre la competenza Ue. La commissione comunque - ha ricordato - «valuterà questo profilo la prossima settimana». Tornando all'interesse ad espandere la propria presenza in Italia Endesa prevede, nei suoi piani, di crescere sia sul fronte delle rinnovabili (+425mw entro 2009, secondo il piano) e di sviluppare la presenza nella rigassificazione attraverso il terminale di Livorno di cui detiene il 25% (2 miliardi di metri cubi di gas dal 2007) e quello di Monfalcone (8 miliardi di metri cubi). Nella strategia della società in Italia c'è poi anche lo sviluppo dei cicli combinati attraverso «una radicale trasformazione del mix dei combustibili utilizzati».