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Ma le vittime dei crack tremano

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Secondo il Servizio bilancio del Senato, l'articolo 46 della Finanziaria, che dispone indennizzi a favore dei risparmiatori vittime di frodi finanziarie, come nei casi Parmalat e Cirio o in quello dei bond argentini deve essere valutato con cautela. Per capire se il contenuto questa norma «sia finalizzata direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia», oppure sia intervento «di carattere localistico o microsettoriale». Insomma, il provvedimento tanto caro al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, potrebbe rimanere solo una bella dichiarazione d'intenti e niente più. Per gli stessi motivi, è a rischio un terzo degli articoli della Finanziaria: dalle norme "anti-scalata" al sostegno alle adozioni alla detassazione per la ricerca. Nel complesso 21 articoli su 68. Tutte misure su cui i tecnici del Senato hanno avanzato dubbi di ammissibilità e che potrebbero essere stralciate. Toccherà al presidente di Palazzo Madama, Marcello Pera, decidere: ma non prima della prossima settimana, visto che l'inizio della sessione di bilancio - previsto per ieri pomeriggio - è slittato a martedì 11 ottobre. Tra le misure a rischio anche l'articolo 7 che autorizza spese per la tutela pubblica della sicurezza, l'articolo 47 che istituisce un fondo per il sostegno delle adozioni internazionali ed il contrasto dello sfruttamento sessuale dei minori, l'articolo 60 sull'attuazione del protocollo di Kyoto. Dubbi anche sull'articolo 55 che introduce nuovi strumenti finanziari partecipativi delle società di interesse nazionale. Tale norma è stata pensata soprattutto in funzione del completamento del processo di privatizzazione di Eni ed Enel e per evitare rischi di scalate incontrollate. Secondo i tecnici del Senato violerebbe il divieto di introdurre in Finanziaria norme di carattere ordinamentale. Così come l'articolo 49 sulle detassazione della ricerca, il 52 sulla rideterminazione dei premi Inail, il 61 sulla carta di identità elettronica e il 56, grazie al quale si direbbe addio al notaio per i trasferimenti di autoveicoli. Perplessità su alcune norme, infine, perchè determinerebbero effetti solo a partire dal secondo anno, come nel caso dell'articolo 15 sull'autofinanziamento delle agenzie fiscali, o il 16 sul rifinanziamento della legge obiettivo e delle infrastrutture del settore idrico. Intanto già ferve nella maggioranza la discussione su quelle che dovranno essere le misure da inserire nell'annunciato maxiemendamento. A partire da quelle sul fondo per la famiglia, la cui dotazione è stata fissata solo per il 2006, pari a 1,4 miliardi di euro.

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