L'Aquila, Siemens lascia tutto a Compel
Da ieri i laboratori Cnx della Siemens, a L'Aquila, sono passati a una nuova proprietà che si è impegnata a garantire tutti i posti di lavoro e a investire per allargare il raggio di azione dell'azienda abruzzese. A rilevare i laboratori, uno dei fiori all'occhiello della ricerca Siemens in Italia, è la Compel, una società milanese di componentistica elettronica in forte crescita. Contestualmente i laboratori Cnx hanno cambiato denominazione sociale in Technolabs spa. Per la Cgil però questa soluzione non è soddisfacente. E senza aver mai sentito direttamente la società subentrante, il sindacato boccia un operazione «che non offre sufficienti garanzie sui livelli occupazionali». Chi è l'acquirente. Compel è una vera e propria holding, con trenta anni di storia, 12 società industriali e 6 commerciali oltre a varie filiali in Brasile, Canada, Stati Uniti, Cina, Germania e Spagna. Il fatturato 2004 è stato di 220 milioni di euro, che dovrebbero arrivare a 230 milioni nel 2005. Poco più di mille dipendenti, Compel sviluppa sistemi elettronici per i grandi player del settore: Alcatel, Finmeccanica, Enel, Astolm, ecc. Il gruppo è controllato interamente dalla famiglia Colombo (il presidente Ferdinando, 70 anni, due figlie e il genero). Il direttore generale, Francesco Carvelli, 51 anni, esperienze importanti anche in Iri, da ieri è il presidente di Technolabs. «Segno - ha spiegato lo stesso Carvelli a Il Tempo - dell'importanza che l'intera società ripone nella nuova sfida abruzzese». L'operazione, da 2,5 milioni, è stata interamente autofinanziata. La garanzie. Nell'accordo sottoscritto tra Compel e Siemens è previsto l'impegno dell'impresa subentrante a salvaguardare gli attuali livelli occupazionali (210 dipendenti) per almeno tre anni. Per lo stesso periodo, Siemens assicurerà importanti commesse a Technolabs. In questi tre anni, però, l'azienda dell'Aquila non lavorerà solo per Siemen, ma inizierà ad operare per tutti gli altri committenti del gruppo Compel. Il piano industriale, che Carvelli si è impegnato a discutere al più presto con le istituzioni locali e le forze sociali della provincia, prevede la ricerca di nuovi mercati e lo sviluppo di tecnologie legate a settori strategici, come le telecomunicazioni e la difesa. «Premesso che gli accordi con Siemens potranno essere rinnovati - ha detto Carvelli - questa impostazione offre ai laboratori Cnx molte più opportunità di restare sul mercato e persino espandersi». Di alternative, d'altronde, non ce ne sono molte: Siemens infatti ha già chiuso altri laboratori di ricerca simili in diversi Paesi europei per delocalizzarli in India e Cina. Un destino deciso anche per la società aquilana. I progetti. La presenza di Compel a L'Aquila non è una novità. L'azienda è già presente sul territorio abruzzese da più di 16 anni con altre società: Intercompel (assemblaggio di collettori in fibra ottica e ricerca applicata), Cn Sistem (ricerca) e P.a. (servizi). In tutto 180 dipendenti. «Per questo ha stupito l'atteggiamento di quella parte del sindacato - ha proseguito Carvelli - che ha alzato le barricate senza accertarsi delle potenzialità e delle intenzioni di sviluppo del gruppo». Cgil critica. Per il sindacato di Guglielmo Epifani però non c'è niente da fare. «Siemens lascia un territorio duramente colpito dalla crisi industriale e cede a un azionista di maggioranza che non ha alcuna competenza nella ricerca il maggiore laboratorio di Tlc del Centro-Sud», ha detto ieri il segretario confederale Carla Cantone, ribadendo il giudizio negativo nella vendita dei laboratori Cnx da parte di Siemens. «Il Governo - ha aggiunto la sindacalista - ha avuto in questa vicenda un atteggiamento di subalter-nità a Siemens, e negli ultimi giorni, di totale assenza facilitando così il passaggio di proprietà. Si apre ora una fase più difficile, nella quale la Cgil continuerà ad impegnarsi assieme alle lavoratrici e ai lavoratori, alla categoria e alle strutture territoriali per scongiurare i r