Fazio affronta il Consiglio di Bankitalia
Nell'organo che può revocare il governatore c'è chi congiura. Falsa l'iscrizione nel registro degli indagati
L'organismo - l'unico che può mettere il governatore con le spalle al muro - si riunisce oggi per la prima volta dopo lo scoppio del polverone suscitato dalle intercettazioni telefoniche e l'attacco concentrico di parte del governo, della maggioranza e dell'opposizione contro Palazzo Koch. E anche se la riunione non ha all'ordine del giorno una possible revoca del numero uno di Via Nazionale, alcuni componenti sarebbero pronti alla congiura. Una mossa favorita dalle voci su una possible iscrizione di Fazio nel registro degli indagati della Procura di Roma, fatte circolare ad arte ieri sera. Voci che riferivano anche di un interrogatorio del governatore entro il 5 di ottobre, rimaste in circolazione nonostante una secca smentita della Banca d'Italia e dell'avvocato di Fazio, Franco Coppi. Sulla carta la maggioranza del Consiglio superiore, una sorta di cda dell'istituto di Via Nazionale, sta con Fazio. Le pressioni per un cambio di casacca, però, sarebbero fortissime. Intanto sia la Consob che la Banca d'Italia hanno avviato le procedure per dichiarare decadute le due offerte della Bpi su Antonveneta. La decisone revoca l'autorizzazione concessa il 12 luglio scorso e da cui è partita tutta la battaglia che adesso rischia di travolgere Fazio. Il giallo sull'interrogatorio di Fazio. Si avvicinerebbe intanto il giorno dell'interrogatorio di Fazio in Procura. L'atto istruttorio avverrebbe, secondo le voci fatte circolare ieri, entro il 5 ottobre prossimo e il governatore dovrà comparire davanti ai pm nella veste di indagato per abuso d'ufficio: lo stesso reato già contestato al capo dell'area di vigilanza di palazzo Koch Francesco Frasca. Ma Bankitalia ha smentito. «La notizia relativa all'interrogatorio del Governatore entro il 5 ottobre - è detto in una nota - è priva di ogni fondamento». Allo stato, ha ribadito inoltre l'avvocato Franco Coppi, difensore di Fazio, il nominativo del Governatore non compare nel registro degli indagati. Coppi ha anche sottolineato che «non è stato concordato alcun interrogatorio nei prossimi giorni». Il termine del 5 ottobre come data entro la quale tenere l'interrogatorio è trapelato da indiscrezioni al termine di un colloquio avvenuto nel tardo pomeriggio tra Coppi e i magistrati titolari degli accertamenti. «È imminente, nei primi giorni di ottobre»: così si sarebbe espressa un'autorevole fonte in procura alla domanda sul giorno in cui Fazio sarà ascoltato come indagato. Al Governatore, durante l'interrogatorio, sarà chiesto, innanzitutto, di spiegare le procedure che lo convinsero, l'11 luglio scorso, a dare l'ok all'opa della Banca Popolare italiana di Gianpiero Fiorani (anche lui indagato oltre che per abuso d'ufficio, anche per ostacolo all'autorità di vigilanza e falso in prospetto), su Antonveneta. Via libera che Fazio e Frasca concessero a Fiorani dopo il no opposto all'offerta pubblica di acquisto, da parte di due funzionari di Bankitalia. I pm chiederanno conto a Fazio anche delle procedure che precedettero la nomina di consulenti esterni il cui parere fu propedeutico all'ok dato a Fiorani. Tutto pronto per la cessione ad Abn. Bankitalia ha avviato intanto la procedura per la revoca dell'autorizzazione alla Bpi per l'acquisizione del controllo di Antonveneta ed è pronta inoltre a valutare «eventuali misure sanzionatorie». Questo dopo ripetuti contatti fra il Governatore Antonio Fazio e il presidente della Consob, Lamberto Cardia, mentre quest'ultimo si prepara a emettere il provvedimento di decadenza dell'Opa e dell'Opas della ex Popolare di Lodi su Antonveneta. Il via libera delle authority alla revoca delle offerte dell'ex Lodi permeterà il dissequestro delle azioni e la cessione delle quote agli olandesi dell'Abn Amro.