Crisi industriale in 50 province
Ad oggi, in Italia sono 40 le aziende in amministrazione straordinaria, per un totale di più di 27 mila lavoratori coinvolti. Unica nota positiva è il minor ricorso alla cassa integrazione: il numero delle aziende che ricorrono a questo strumento è sceso da 1.213 del 2003 alle 1.093 del 2004. Complessivamente i lavoratori coinvolti lo scorso anno sono stati 48 mila contro i 68 mila dell'anno precedente. A fare il chek-up dell'industria italiana è l'Osservatorio per il monitoraggio delle Attività industriali del ministero delle Attività Produttive, nella Relazione semestrale sullo stato dell'industria italiana. Delle 103 province italiane, 50 possono essere definite «province con fenomeni rilevanti di crisi o trasformazione manifatturiera» di alcuni settori produttivi, 31 province con «media intensità della crisi», e 22 a «bassa intensità di crisi».Le 50 province più in difficoltà, fatta salva qualche sporadica eccezione, rappresentano il core dell'industria italiana, con il 47,4% del pil manifatturiero totale, il 50,3% dell'occupazione ed il 51,4% delle esportazioni. Si tratta «di valori superiori al peso complessivo dell'economia delle 50 province sul totale dell'economia italiana. Da questi dati», afferma il ministero delle Attività Produttive, la cui guida è affidata al ministro Claudio Scajola, «si evince come la crisi delle principali realtà produttive italiane abbia innescato un importante moltiplicatore negativo che amplifica la velocità di diffusione e il livello di crisi dell'industria italiana». In ogni caso, la crisi del sistema industriale italiano presenta una distribuzione non omogenea, con «elementi di differenziazione che possono essere considerati segnali complessivamente positivi», spiega l'Osservatorio. «In alcuni settori del manifatturiero il trend sembra aver già conosciuto un suo punto minimo e sembra cominciare, pur faticosamente, ad invertire la tendenza. Al contrario, per altri è ancora in evidente discesa e didifficile inversione di tendenza, almeno nel breve periodo».