Unipol rilancia Bnl senza traumi

Un progetto destinato a dare vita al quarto gruppo finanziario del Paese in termini di ricavi, circa 12 miliardi di euro, da realizzare secondo il numero uno Giovanni Consorte con il consenso degli azionisti, i cui dividendi non subiranno grandi mutamenti, e senza danneggiare i dipendenti. Di fronte agli uomini della Borsa, Consorte ha evitato ogni commento sia sulle polemiche che hanno accompagnato l'annuncio dell'operazione, sia sulle inchieste giudiziarie in corso, concentrandosi sui dettagli finanziari e industriali dell'operazione. La conquista di Bnl - un'Opa per l'acquisto del 59% di via Veneto ad un prezzo di 2,7 euro per azione - non presenterà, a giudizio dello stesso Consorte «ripercussioni sui soci di Unipol» anche se, nel 2006 e nel 2007 l'indice di redditività del gruppo (Roe) creato dalla fusione tra la compagnia assicurativa e la Bnl sarà leggermente inferiore a quello generato dal gruppo Unipol da solo. «Ci sarà un periodo di 24 mesi», ha detto ancora Consorte, in cui Unipol mostrerà un Roe (stimato all'11,5% nel 2005) lievemente inferiore mentre dal 2008 l'indicatore tornerà a salire. Con l'aumento di capitale da 2,6 miliardi, ha osservato, il capitale di Unipol si raddoppia ma nei prossimi anni non è possibile che raddoppi anche l'utile. Quanto ai dividendi, detto che il pay-out attuale è del 75% Consorte ha precisato di non avere «nessuna intenzione di penalizzare i soci» e di ritenere che «ci siano le condizioni per mantenere il dividendo». Sicuro anche in materia di solvibilità - «sulla solvency siamo tranquilli, altrimenti non ci saremmo messi in questa operazione» - il presidente della società bolognese ha poi adombrato l'intenzione di mantenere all'interno del gruppo dei propri soci di riferimento il 35% di Aurora, la cui vendita pareva destinata a sostenere finanziariamente l'Opa su Bnl. Stiamo «studiando la cessione fino al 35% di Aurora - ha osservato - Alcune quote a Finsoe, a Holmo, a Nomura e ad Ariete» mentre «non risultano» ipotesi di disinteresse da parte del fondo Clessidra. Nel futuro della nuova Unipol post operazione Bnl (che avrà nuovamente un amministratore delegato) «non vi sarà taglio di organici». Il gruppo mira a divenire sempre più capillare sul territorio (verranno aperte 250 filiali di Unipol Banca entro il 2008, portando il totale a quota 500) e, pertanto, «non c'è da toccare nessuno. Occorre - ha concluso Consorte - solo fare formazione e dare sentieri di carriera. Penso che non avremo problemi con il sindacato».