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L'Ue: conti correnti troppo cari

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Prosegue così il botta e risposta tra Bruxelles e il mondo bancario nazionale, che proprio attraverso l'Abi aveva messo in dubbio i dati forniti da McCreevy per dimostrare la forte «frammentazione» del settore dei pagamenti europeo. Il Commissario Ue, infatti, aveva preso ad esempio proprio l'Italia, citando le statistiche di uno studio indipendente del 2005, secondo cui i correntisti italiani pagano in media ben 252 euro all'anno (il livello più alto in assoluto nel mondo, Giappone escluso) contro i 34 euro all'anno degli olandesi. La risposta di Sella non si era fatta attendere: «Siamo stanchi, stufi di assistere ad una reiterazione basata su analisi vecchie e superate. Stupisce che queste dichiarazioni arrivino da persone che per ruolo dovrebbero tenere presente la realtà dei fatti», aveva dichiarato il presidente dell'Abi. Secondo i dati forniti dall'associazione bancaria, un conto corrente in Italia costa mediamente 65 euro l'anno, cioè un livello inferiore a quello degli altri Stati membri, come Francia, Spagna e Germania. Non la pensa così l'Adusbef, che sempre ieri aveva stimato in 556,48 euro all'anno il costo di un conto corrente italiano. Ieri mattina, McCreevy ha affidato la sua risposta al portavoce Oliver Drewes. In sostanza, ha detto quest'ultimo, la Commissione europea «mantiene la sua posizione, confermata da molti studi e ricerche», e ricorda che i dati citati come esempio sono tratti da una fonte «indipendente».

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