Antonveneta, slitta l'accordo tra Abn e Bpi

Prima di siglare il contratto per la cessione delle quote da parte di Bpi agli olandesi, devono essere risolti alcuni punti fondamentali: l'acquisto delle azioni degli altri "concertisti" (Stefano Ricucci, Emilio Gnutti e i fratelli Lonati); le decisioni della Procura di Milano sulla revoca del sequestro delle azioni, in attesa che Bankitalia e Consob si pronuncino sul ritiro delle offerte di Bpi; il nodo della governance con i cambi ai vertici della banca. La riunione del Cda, ieri a Lodi, si è protratta per quattro ore. A conclusione si è deciso di estendere i termini della cessione per la partecipazionein Antonveneta ad Abn senza fissare una data. Nonostante la Popolare e gli olandesi fossero a un passo dalla firma del contratto di vendita, a fare slittare l'accordo sono subentrate le partecipazioni dei "concertisti", che avevano poi siglato con la Bpi un patto di sindacato. L'accordo parasociale siglato a suo tempo dall'ex amministratore delegato di Bpi, Giampiero Fiorani e gli altri soggetti colpiti dal concerto era stato concepito per sanare la situazione denunciata dalla Consob e prevedeva un sistema di opzioni put a favore dei concertisti. Dopo l'intervento della magistratura e il sequestro delle partecipazioni (40% del capitale di Padova di cui un 10% circa dei concertisti) però, la situazione è cambiata radicalmente e la Popolare, che vuole ormai uscire rapidamente dalla partita, si è trovata di fronte alle difficoltà di sciogliere l'accordo parasociale e onorare gli impegni presi.