Eni da record premia gli azionisti

Che archivia il primo semestre dell'anno con un incremento dell'utile netto consolidato del 29,1% a quota 4,343 miliardi di euro. I risultati dei primi sei mesi del 2005 sono stati presentati ieri dall'amministratore delegato del cane a sei zampe, Paolo Scaroni. Un flusso di ricavi record si riverserà anche sugli azionisti che potranno incassare un anticipo del dividendo del 2005, pari a 45 centesimi di euro, già il 27 ottobre prossimo. Di soldi in cassa ne rimarrano comunque molti e Scaroni, non ha escluso la partenza di una campagna di shopping nel settore. A cominciare dalla Russia, considerata «un territorio in cui cacciare interessanti opportunità». Una regola che potrebbe anche valere al contrario. I rumors di mercato danno come valida l'ipotesi di un interessamento dei russi della Gazprom a Snam rete gas. Anche se Scaroni ha affermato che non ci sono stati finora contatti con Mosca, la porta per un eventuale trattativa resta socchiusa. «È logico un interessamento della società russa» ha spiegato il numero uno dell'Eni spiegando che, comunque, se l'Eni «sarà obbligata a cedere una quota, lo farà, vendendo a chi ci paga di più». I conti del gruppo. L'Eni chiude il semestre con un'utile operativo di gruppo superiore a 8 miliardi di euro (+40,1%). E si prepara a risultati record, i «migliori nella storia del gruppo». Musica per le orecchie del ministero dell'economia, grande azionista della compagnia, che alla fine potrà contare su un bottino di 1,5 miliardi di euro. Oltre alla cedola di 0,90 euro ad azione già pagata a giugno che per via XX Settembre si è tradotta in circa un miliardo di euro, a ottobre l'anticipo del dividendo porterà in dote altri 500 milioni. Anche i piccoli risparmiatori non avranno di che lagnarsi. Nel 2005 verranno distribuiti agli azionisti almeno 5,3 miliardi di euro. Una cifra che rappresenta un rendimento del 6%» ha aggiunto Scaroni. In più la cedola d'ora in poi, e quando sarà maturato l'utile, sarà staccata ogni sei mesi. Lo shopping. Il cane a sei zampe resta alla finestra sul fronte delle acquisizioni, «con occhi ben aperti» però, soprattutto in aree importanti sul fronte petrolifero. Tra queste la Russia. L'unico deterrente è rappresentato dagli gli alti prezzi del petrolio che frenano gli investimenti vivaci. Snam rete gas. Scaroni ha frenato sulla vendita dei gasdotti. Al momento «manca il decreto che dovrà segnare i percorso della privatizzazione di Snam Rete Gas» e ha ipotizzato la mancanza di una volontà politica univoca nel procedere all'operazione. Per ora la russa Gazprom, dunque, resta in attesa. Se mai il gruppo riuscirà ad accaparrersi la società però i concorrenti non mostrano timore. Umberto Quadrino, presidente di Edison, ha detto che l'ipotesi non pone problemi a patto che sia assicurata la terzietà e la neutralità della rete rispetto agli operatori».