Eni ingrana la marcia in Borsa

Il titolo della società petrolifera - tra le big del settore a livello internazionale - avanza dello 0,85%, arrampicandosi sino a quota 24,90 euro, suo massimo storico, e sfiorando, dopo avere raggiunto i 24,95 euro, la soglia psicologica dei 25. Numeri frutto del costo del petrolio tornato a salire - intorno ai 67 dollari al barile verso il passaggio di metà seduta sul Nymex di New York - e, soprattutto, della voglia di scommettere, da parte degli investitori, sull'esito del consiglio di amministrazione convocato dalla società per domani. Una riunione durante la quale i vertici del gruppo guidato da Paolo Scaroni saranno chiamati ad esaminare la relazione semestrale allo scorso 30 giugno e a deliberare sulla distribuzione di un acconto sul dividendo per l'esercizio 2005. Passaggio, questo, particolarmente goloso per gli azionisti. Ciò che ha spinto il titolo nelle contrattazioni odierne - viene infatti osservato nelle sale operative - non è «tanto, o non solo, il clima di generale euforia per il settore petrolifero» a livello internazionale quanto, in maniera ben più decisa, «le aspettative legate all'acconto sul dividendo poiché è plausibile che la cifra sia sostanziosa e che venga elevata quella stimata dagli analisti di 0,45 euro». Accanto alle attese sul versante dividendo - e senza dimenticare che verrà esaminata una semestrale impreziosita da un utile netto pari a 4.343 milioni di euro, in crescita del 29,1% rispetto ai 3.365 milioni di euro della prima metà del 2004 - un altro tassello utile a spiegare il brillante andamento del titolo in Borsa, potrebbe essere, poi, quello legato alle ipotesi sorte in merito alla cessione di attività non strategiche da parte del gruppo energetico. Proprio ieri il quotidiano portoghese Diario de Noticias ha presentato una intervista a Marques Goncalves, presidente della Galp Energia - azienda in cui Eni detiene il 33,4% - il quale ha confermato la disponibilità del gruppo brasiliano Petrobras a valutare l'idea di diventare azionista di Galp. Solo nei giorni scorsi Petrobras e Galp hanno raggiunto un accordo per rilevare Gas Brasiliano, la controllata brasiliana del gruppo Eni. Sempre in ambito di cessioni, lo scorso 6 settembre, l'Eni ha formalizzato la vendita di Ip all'Api per 190 milioni di euro. L'operazione - era stato spiegato - rientra nella strategia del Cane a Sei Zampe di alleggerire la propria presenza sul mercato della distribuzione e della raffinazione raggiungendo una presenza sempre più qualificata sul mercato italiano e sviluppando le attività di raffinazione e distribuzione in Europa.