Bpi stringe i tempi per cedere Antonveneta
E cerca di mettere la parola fine sulla cessione della quota azionaria posseduta nella banca di Padova. La firma dell'accordo di cessione dovrebbe avvenire domani, un termine che il consiglio di amministrazione si era dato nell'ultima riunione, dopo aver definito i dettagli. Il perfezionamento dell'operazione è comunque condizionato dal dissequestro della partecipazione congelata dalla procura di Milano nel pieno della lotta per il controllo della banca padovana e dall'assenso delle autorità di controllo. In questa ottica l'amministratore delegato, Giorgio Olmo, si è recato sia alla Banca d'Italia sia alla Consob illustrando l'accordo preliminare e chiedendo la revoca delle due offerte (opa e opas) lanciate da Bpi, e attualmente sospese. L'eventuale via libera avverrà comunque solo una volta che sarà firmato l'accordo fra le parti. E se prima era solo Abn a spingere per una soluzione rapida, ora anche da parte della Bpi c'è una volontà di fare presto e di voltare pagina anche con la nomina di un direttore generale esterno che possa così dare un'immagine di discontinuità rispetto al passato. Sono diversi i nomi che circolano ma le fonti preferiscono non sbilanciarsi e dare un'identikit: un manager con esperienza, rispettato dal mercato e che abbia avuto rapporti con il mondo delle Popolari. Un altro motivo per indurre la Bpi ad accelerare l'operazione di vendita è anche il nervosismo dei mercati. Dopo una forte ascesa negli ultimi giorni, il titolo Bpi ha conosciuto una pesante battuta d'arresto cedendo il 3,4% a 8,29 euro tra scambi intensi pari a 8,7 milioni di pezzi. Ad alimentare le manovre speculative anche le voci sui rischi connessi a una scarsa patrimonializzazione dell'istituto. Tutte voci che sono state peraltro smentite seccamente da Bpi con un comunicato che ribadisce come il patrimonio netto sia di oltre 4 miliardi di euro, mentre la liquidità raggiunge i 3 miliardi a cui vanno aggiunti i 2 miliardi della partecipazione in Antonveneta. Cedendo la quota quindi Bpi metterebbe a tacere i dubbi del mercato anche se, come sottolineano alcuni analisti, diverrebbe oggetto dell'appetito di grandi gruppi proprio per la sua elevata liquidità.