Il Made in Italy ingrana la marcia
Ma tra le regioni beneficiate dalla crescita manca all'appello il Lazio che ha accusato un calo dei beni e servizi portati all'estero del 9%. I prodotti italiani si sono ben comportati sia nei paesi europei, con una crescita del 5,6% sia l'area extra-Ue con un aumento del 7,4% verso. I dati sono stati resi noti dall'Istat che ha confermato che il buon risultato ha interessato tutte le ripartizioni territoriali salvo quella dell'Italia centrale, che ha segnato una sostanziale stazionarietà. Incrementi superiori alla media si rilevano per l'Italia insulare (+28,7%), per la ripartizione nord-orientale (+7,1%) e per la ripartizione nord-occidentale (+7%); un incremento inferiore a quello medio nazionale si registra invece per l'Italia meridionale (+5,7%). Tra le regioni più attive nell'export sono da citare gli exploit della Sardegna (+45,1%),della Sicilia (+21,7%),del Molise (+14,7%), dell'Umbria (+13,6%), dell'Emilia Romagna (+10,7%) e della Puglia (+10,3%). Le flessioni più marcate si sono registrate per la Basilicata (-24,1%), per il Lazio (-9%) e per il Friuli Venezia Giulia (-3,3%). Nei primi sei mesi dell'anno nell'ambito dell'Italia nord-occidentale sono state la Valle d'Aosta e la Lombardia a registrare il più elevato incremento delle esportazioni (pari per entrambe al +8,6%). Nella regione a statuto speciale questo è derivato soprattutto dalle vendite dei metalli e prodotti in metallo e dai prodotti alimentari, bevande e tabacco. Le esportazioni della Lombardia, che incidono per il 28,7% sul totale nazionale, sono state, invece, spinte soprattutto dal settore metalmeccanico e dai prodotti chimici. L'aumento della Liguria (+6,6%) è legato alla crescita dei prodotti petroliferi raffinati, dei mezzi di trasporto, dei prodotti chimici, dei prodotti dell'agricoltura e della pesca e dei metalli. L'export è cresciuto anche in Piemonte (+3,1%). Le esportazioni dell'Italia nord-orientale sono aumentate in tutte le regioni salvo che in Friuli-Venezia Giulia. La consistente crescita dell'Emilia Romagna (+10,7%) è legata alle maggiori vendite del settore metalmeccanico, dei prodotti dell'industria tessile e dei prodotti chimici. L'incremento del Veneto (+6,7%) si spiega con l'aumento delle vendite nel settore metalmeccanico, in quello tessile e dell'abbigliamento e nel comparto dei prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali. Aumenta l'export anche in Trentino-Alto Adige (+5,4%). Nell'Italia centrale si riscontra un consistente aumento delle esportazioni per l'Umbria (+13,6%) e lieve per la Toscana (+2,5%) .Nelle Marche aumentano dell'1,7% mentre nel Lazio registrano un calo del 9%. Nell'ambito della ripartizione meridionale (+5,7%) le esportazioni sono aumentate in ogni regione salvo che in Basilicata (-24,1%, in Molise (+14,7%), in Puglia (+10,3%), in Abruzzo (+9%).