Bnl, un flop la vendita della filiale argentina

Ma sull'esito positivo della trattativa ci sarebbe ancora una differenza di prezzo: gli argentini non sono disposti a pagare più di 150-170 milioni di dollari. Fonti di mercato credono comunque che a questa cifra «sarà difficile» concludere l'operazione. Secondo il quotidiano Clarin, l'Unione delle banche svizzere (Ubs) alla quale Bnl ha assegnato il compito di cedere la filiale argentina, ha messo a punto una "short list" di istituti interessati. Tra questi, spiccano appunto il Macro-Bansud, il Patagonia (che l'anno scorso ha rilevato dal Banco Intesa il controllo del Sudameris) e un terzo istituto di credito. Il Clarin assicura però che sarebbe il Macro-Bansud - una delle poche banche locali autorizzate dalla Banca centrale a pagare utili - ad avere le maggiori chances. Ma poichè nessuno sarebbe disposto a pagare più di 150-170 milioni di dollari, «da Roma - insiste il Clarin - la Bnl ha fermato tutto, affermando di aver ricevuto proposte che superano i 207 milioni di dollari», cifra di cui si parlava nell'ambito dei negoziati con il Banco Hipotecario, ora arenatisi definitivamente. Intanto sul fronte della scalata Unipol, si deliena all'orizzonte la nuova governance. E nel Cda indicato dalla società di Giovanni Consorte potrebbero trovare posto anche un rappresentante per ciascuna delle banche che assiste Unipol: la Nomura, Deutsche Bank e Credit Suisse First Boston.