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Terna, la Cdp acquista il 29,9%

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Anche in vista dell'annunciata fusione con il Grtn, che con la decisione odierna del cda di Cassa riprende il suo cammino. La decisione di procedere all'acquisto lascia comunque aperto il nodo Antitrust: il provvedimento del garante con la quale l'Autorità ha dato un via libera condizionato all'operazione, ponendo dei paletti. Primo fra tutti l'obbligo di discesa di cassa nel capitale dell'Enel, di cui detiene circa il 10,3%. Un nodo, quello Antitrust, sul quale Cassa ha deciso di ricorrere al Tar impugnando il documento dell'Autorità di controllo del mercato. Il cda della Cassa depositi e prestiti, presieduto da Salvatore Rebecchini, nella seduta di ieri ha confermato dunque all'unanimità l'interesse all'acquisizione del 29,99% del capitale sociale di Terna, e ha deliberato di procedere al perfezionamento dell'operazione, secondo i termini e le condizioni previste nel contratto sottoscritto con Enel il 23 maggio scorso. Contestualmente, ribadita la rilevanza strategica delle partecipazioni originariamente trasferite alla Cdp dal Ministero dell'economia e l'esigenza di garantirne la conservazione, è stato deliberato di proporre ricorso al Tar Lazio avverso il Provvedimento dell'Antitrust di autorizzazione condizionata dell'operazione». L'operazione di cessione del controllo di Terna, a cui oggi fa capo la proprietà della rete di trasmissione, era stata oggetto di un'intesa con l'Enel anche alla luce del Dpcm che ha previsto la riunificazione della proprietà con la gestione della rete elettrica (in capo al Grtn), prevedendo il controllo pubblico del soggetto che nascerà dall'unificazione.

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