Antonveneta adesso è olandese
Nella lunga maratona svoltasi nella sede centrale di Lodi, presente uno stuolo di consulenti e avvocati, i consiglieri hanno dato il via libera all'ipotesi che prevede la cessione a un prezzo di 26,5 euro per azione e l'impegno, da parte degli olandesi, al lancio di un'Opa sul totale del capitale. La cessione, che dovrà essere perfezionata entro il 21 settembre, ha come condizioni base la revoca del sequestro da parte della procura di Milano e il parere positivo delle autorità di vigilanza. Ad allungare i tempi della riunione sarebbero stati i numerosi problemi tecnico-legali da sciogliere, in particolare con le Autorità di vigilanza (Consob e Bankitalia) che, già contattate informalmente nei giorni scorsi, dovranno poi dare il loro assenso al ritiro delle due offerte della Popolare, in particolare quella obbligatoria imposta dalla Commissione. Nel corso della riunione, comunque, secondo quanto si è appreso, si sono svolti numerosi interventi proprio per chiarire con i legali tutti gli aspetti della vicenda per evitare qualsiasi possibile ripercussione. Una volta con l'accordo in mano, Bpi potrà quindi chiedere alla Procura il dissequestro della quota e procedere al passaggio della partecipazione. Abn potrà così procedere al lancio dell'opa sulla parte restante del capitale di Padova allo stesso prezzo della transazione: 26,5 euro, lo stesso peraltro dell'opa olandese finita quasi deserta. Con il controllo di Antonveneta saldamente nelle proprie mani, gli olandesi rinuncerebbero a ogni azione, mentre Bpi potrebbe incassare una buona plusvalenza e dissipare i dubbi sulla patrimonializzazione. La cessione sancisce così la fine di una delle più dure battaglie finanziarie degli ultimi tempi. A naufragare è comunque l'ambizioso progetto di Fiorani, che mirava a creare il quarto gruppo bancario del Paese e a difendere il sistema dall'arrivo delle banche straniere. La battaglia è stata combattuta in molti sedi e su diversi fronti, non solo quello strettamente finanziario. Il furioso rastrellamento operato da Fiorani e alleati nel mese di aprile di azioni Antonveneta aveva reso vana l'opa di Abn e il cui via libera, secondo gli olandesi, aveva preso tempo eccessivo da parte di Banca d'Italia per favorire appunto la preparazione delle contro offerte di Bpi. A quel punto la battaglia si era spostata dal mercato alle istituzioni europee, alla Consob e alle aule dei tribunali. Solo l'intervento della Commissione prima, che aveva accertato l'azione di concerto e quello della magistratura poi che attraverso le indagini e le ormai celebri intercettazioni telefoniche era intervenuta quando Fiorani aveva la vittoria a portata di mano. I magistrati di Milano avevano così al principio di agosto sequestrato la partecipazione dei concertisti. Di qui la decisione di Bpi di vendere, diventata definitiva ieri notte.