Scalata Bnl, via libera di Consob e Isvap

Incassato ieri il via libera definitivo della Consob alla pubblicazione del prospetto, è questione di ore anche il parere favorevole dell'Isvap, l'Authority sulle assicurazioni guidata da Giancarlo Giannini. La strada per la compagnia di Giovanni Consorte si fa così decisamente in discesa, visto che Unipol ha già ottenuto il semaforo verde dall'Antitrust e a questo punto Bankitalia difficilmente si metterà di traverso contestando tutte le altre autorità di vigilanza. L'offerta pubblica d'acquisto sulla banca romana prende così forma. Chiarito nel dettaglio il ruolo della Banca Popolare Italiana nell'operazione (la commissione di Lamberto Cardia ha tagliato il capello in quattro nell'esame della pratica) ora la società bolognese potrà informare il pubblico e i risparmiatori su tutti gli aspetti del progetto. Un'autorizzazione arrivata subito dopo i brillanti risultati semestrali registrati dal gruppo di Consorte. Congiuntamente Unipol ha reso noto che l'aumento di capitale al servizio dell'opa, pari a 2,6 miliardi, sarà definito nei dettagli nel prossimo consiglio d'amministrazione della società. La pubblicazione del prospetto, così come avvenuto in occasione della fallita offerta del Bbva sempre su Bnl, potrà tuttavia apparire sulla stampa con l'avvertenza appunto che alla definitiva operatività manca il bollino di Via Nazionale e dell'Isvap. Potrebbero inoltre essere palesati nel prospetto alcuni aspetti eventualmente ancora sotto la lente della Commissione. Intanto il presidente della Bnl, Luigi Abete, ha fatto marcia indietro sulle stock option riservate ai dipendenti. Nei giorni scorsi il numero uno di Via Veneto aveva bloccato l'aumento di capitale relativo alle azioni da assegnare secondo un accordo sottoscritto in passato con i sindacati, additando Unipol come colpevole di non averle incluse nell'opa lanciata sulla banca romana. Ma Unipol non aveva incluso nell'Opa le azioni derivanti dall'aumento di capitale, hanno spiegato dal quartier generale di Bologna, solo perché le emissioni delle azioni non erano ancora state deliberate dal consiglio di amministrazione della Bnl al momento dell'opa (18 luglio). Dunque Abete avrebbe utilizzato strumentalmente - secondo Unipol - la decisione di non procedere all'aumento di capitale riservato, per suscitare la reazione del sindacato. Ieri però Abete si è difeso. «In ogni caso, proporrò al prossimo consiglio l'emissione di queste azioni», ha detto il presidente dell'istituto di credito. Che non è riuscito a trattenersi dal lanciare un nuovo affondo. «Che la banca non abbia fornito le cifre necessarie per tener conto dell'aumento di capitale dell'opa Unipol - ha precisato - non risponde a quello che lo stesso sindacato ha dichiarato, cioè che Unipol ne era a conoscenza». «Noi - ha detto Abete - abbiamo fatto quello che dovevamo fare, nel modo migliore possibile. Unipol ha ritenuto, dal suo punto di vista legittimamente, di non modificare il suo progetto e di non inglobare le azioni che spettano ai lavoratori per il premio aziendale». Abete ha anche ricordato che i vertici della Bnl non hanno ancora avuto risposte da parte di Isvap e Bankitalia in merito all'opa lanciata dalla Unipol, aggiungendo che «a oggi noi purtroppo abbiamo la lettera di autorizzazione al prospetto di cui però non riconosciamo il merito». Già domani, però, questi prospetti potranno essere letti da tutti sulle pagine economiche dei principali quotidiani italiani. La società di Consorte, infatti, nel corso dell'assemblea straordinaria che ha portato all'aumento di capitale riservato all'acquisizione della Bnl, ha precisato che procederà nell'operazione con un rispetto rigoroso della trasparenza e del mercato.