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Mediobanca, 2 miliardi per crescere

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L'obiettivo è di crescere, in Italia e all'estero, come banca d'affari nonchè di svilupparsi come banca al servizio dei risparmiatori per arrivare più avanti a dare vita a una vera e propria «banca per le famiglie». Il tutto con un occhio agli azionisti, cui i manager vogliono assicurare «una politica dei dividendi molto attraente» e una crescita dell'utile per azione dallo 0,7 euro di oggi a 1 euro nel 2008. Sono i passaggi chiave della presentazione del piano triennale, che ha fornito l'occasione al direttore generale Alberto Nagel e al condirettore generale Renato Pagliaro per una rassegna sulle maggiori partecipate e per un commento sull'assetto azionario, movimentato dall'ingresso degli immobiliaristi («non ci facciamo influenzare da eventi esterni nella nostra operatività»). Nello storico portafoglio di Piazzetta Cuccia restano solo il 14% di Generali e Rcs, mentre Fiat, Pirelli, Telecom e a Italmobiliare, anche se ora vengono considerate in un'ottica di mercato e quindi sono teoricamente cedibili, «rimangono partecipazioni importanti e per adesso sono permanenti», ha affermato Nagel, ricordando poi che «per le partecipazioni non strategiche siamo sempre in trattativa e ogni volta che troviamo opportunità le vendiamo come abbiamo fatto con Ferrari». Su nuovi possibili acquisti di partecipazioni non è stato poi escluso l'ingresso in Snam Rete Gas e Terna.

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