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Unipol adesso ha i soldi per prendere Bnl

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Approvato l'aumento di capitale da 2,6 miliardi. Escluso il delisting. Niente vincoli con Nomura e Csfb

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Un piano che - se l'Opa andrà in porto -darà vita a un gruppo bancario assicurativo forte di 9,5 milioni di clienti, sesto in Italia per attivo netto, quarto per ricavi totali e quinto per risultato operativo, calcolati alla luce dei dati attuali. Alla fine così, dopo oltre quattro ore di assemblea nel bunker sotterraneo di Via Stalingrado, nella moderna sede di Unipol, una palazzone nero nelle prima periferia di Bologna, il sì all'aumento di capitale è arrivato con oltre il 98% dei sì. Quasi un plebiscito dei soci presenti (oltre 150 per circa il 48% dei capitale complessivo). La delega al Cda, che si è riunito subito dopo per approvare l'aggiornamento del piano triennale alla luce dell'operazione Bnl, è dunque di 2,6 miliardi di euro al servizio dell'Opa che sarà lanciata al massimo sul 59,31% del capitale di Bnl per un esborso che si aggirerà al massimo sui 4,5 miliardi di euro. Finsoe la controllante di Unipol ha già versato la sua quota di poco inferiore ai 900 milioni. La compagnia bolognese può contare inoltre - come ha ricordato in assemblea Consorte - su circa un miliardo di mezzi propri, 800 dei quali verranno dalla vendita di una quota di Aurora («al massimo il 35%, ma deterremo sempre il 51% perchè per noi è strategica», ha tenuto a precisare Consorte). Il resto verrà da un prestito obbligazionario pari a 1,4 mld di euro. Ma il presidente di Unipol, che aveva al fianco il vice Ivano Sacchetti, di fronte agli azionisti più che soffermarsi sui particolari dell'Opa, ha puntato a spiegare ai soci i dettagli del piano industriale. L'obiettivo è creare un gruppo bancario-assicurativo integrato, come già fatto in dimensioni più piccole con Unipol Banca, ma questa volta con i 700 sportelli e 3 milioni di clienti Bnl. Consorte ha parlato di 540 milioni di sinergie: «279 da ricavi e 261 da recupero di costi o produttivita», 3 miliardi di premi in più che dai clienti Bnl potranno arrivare nel 2006 per Unipol e Aurora (nel 2005 si prevede di chiudere il bilancio consolidato con una raccolta attorno ai 10 miliardi). Sul fronte bancario Bnl controllerà Unipol Banca, uniformando il sistema operativo. Ma «Unipol banca continuerà a sviluppare il suo modello». Questo significa che la banca delle Coop non scomparirà, ma dipenderà da Bnl. Anzi - ha tenuto a precisare Consorte - entro il 2008 è prevista l'apertura di altre 260 filiali. Saranno recuperate 2.000 persone senza mandare a casa nessuno e creando valore, ha aggiunto Consorte per tranquillizzare i sindacati. Esclusa inoltre l'ipotesi di delisting della Bnl. Il presidente di Unipol ha poi tenuto a precisare che con Nomura e Credit Suisse First Boston, due delle banche finanziatrici «non c'è nessun vincolo».

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