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Tempi lunghi per riformare l'istituto

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Il prossimo comitato per il credito ed il risparmio, infatti, convocato dal ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco, per il prossimo 26 agosto, a poche settimane dall'ultimo appuntamento, con ogni probabilità non risolverà il nodo relativo alla riforma dell'istituto di Via Nazionale. Con il passare del tempo, inoltre, la posizione del Governatore, apparsa in bilico nei primi giorni di agosto, al momento della diffusione delle prime intercettazioni telefoniche che lo riguardavano in relazione al dossier Antonveneta, sembra meno traballante alla luce delle dichiarazioni del presidente del Consiglio nei giorni scorsi e di quelle di molti rappresentanti del Governo, meno ultimative. In sostanza si rimanda la questione al dopo Cicr, al momento successivo all'esposizione del Governatore. Una relazione che ormai sembra evidente non illustrerà i temi dell'autoriforma ma definirà l'operato della banca puntando anche sulla legittimità delle decisioni del Governatore in contrasto con quelle dei funzionari ascoltati dalla magistratura. La discrepanza tra le decisioni (il no tecnico superato dal via libera del numero uno della Banca) sarebbe solo apparente, potrebbe dire Fazio, secondo quanto si apprende da ambienti vicini a Via Nazionale, perchè riguarderebbe una diversa applicazione dei criteri contabili di riferimento e alla base delle diverse decisioni. Un tema che potrebbe avere anche conseguenze sui funzionari coinvolti. Sul fronte del governo, intanto, come ha riferito venerdì scorso il sottosegreatrio Armosino, non esistono per ora iniziative o emendamenti sul mandato a temine del Governatore.

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