Lavoro, gli atipici sgobbano di più

Se infatti i lavoratori autonomi stanno nei loro uffici e in azienda per quasi 296 giorni all'anno pari ad un monte medio di circa duemila 367 ore, i dipendenti si recano al loro posto di lavoro 203 giorni cumulando un monte medio di mille 624 ore. Insomma, rispetto ad operai ed impiegati gli autonomi lavorano quasi un trimestre all'anno in più, per la precisione 93 giorni. È il risultato di un'analisi dell'ufficio Studi degli artigiani di Mestre, che ha conteggiato le ore lavorate medie dei lavoratori autonomi e dei dipendenti italiani sulla basse di dati relativi al 2003. Lo zoom su questo scenario nel mercato del lavoro non sorprende Giuseppe Bortolussi, segretario dell'associazione artigiani mestrina. «È una realtà che non ci deve meravigliare più di tanto - ha commentato - poichè gli indicatori medi dei dipendenti vengono abbassati dalla pubblica amministrazione». Tra i lavoratori dipendenti i più indefessi sono quelli dell'industria, che nel 2003 si sono recati in fabbrica o in ufficio per 207,7 giorni contro una media di 205,2 di quelli delle costruzioni e di 200,6 del settore dei servizi. Per gli autonomi, invece, i più devoti sono quelli delle costruzioni con 287,9 giorni di lavoro all'anno, seguiti dagli occupati nei servizi (283,1 giorni) e dall'industria (263,1). Nei micro settori i dipendenti che lavorano di più sono impiegati nel commercio, negli alberghi e nei ristoranti con 233 giorni di lavoro all'anno. Chi invece è nel pubblico esercizio colleziona 230,9 giorni all'anno. Meno impegnati sembrano invece essere i dipendenti di aziende che fabbricano prodotti chimici e fibre sintetiche ed artificiali. Per loro i giorni annui lavorati ammontano a 207,9. E sono preceduti dai colleghi dipendenti di fabbriche di macchine elettriche ed apparecchiature elettriche ed ottiche (210 giorni), e da chi lavora per aziende produttrici di metallo (210, 5), e alimentari e della carta (210, 9 giorni).