Il caro benzina rovina l'esodo delle vacanze

Nel weekend di punta delle vacanze, fare il pieno costerà l'11% in più di un anno fa e addirittura il 20% in più per chi ha un diesel. Una stangata che si traduce in un maggiore esborso di 5-8 euro per un'auto di media cilindrata a benzina e fino a 7-8 euro in più per le vetture a gasolio. Sotto accusa gli aumenti stratosferici del petrolio che hanno superato ogni record: nel 2004 il barile in questa stagione quotava sui 40 dollari mentre oggi l'oro nero viaggia intorno a 67 dollari e potrebbe correre ancora. Così se un anno fa, a Ferragosto, la "verde" costava 1,180 euro al litro, oggi costa 1,289 euro. Uno scarto di ben 10 centesimi, pari a quasi 200 delle vecchie lire: tradotto in pieno di benzina, per un'auto di media cilindrata che consuma circa 40 litri si tratta di quasi 5 euro in più, vale a dire 10 mila vecchie lire. Stangata ancor più amara per i possessori di diesel: nell'agosto 2004 costava circa 1 euro al litro, oggi è a quota 1,173 con uno scarto di 17 centesimi, circa 330 lire a litro. In extra costo per il pieno che arriva, appunto, a 7 euro per le medie cilindrate. I trucchi per risparmiare. Ma è possibile difendersi dal caro-pieno? Con alcuni semplici trucchi, sì. Un primo accorgimento sugerito dagli esperti è confrontare i listini dei diversi marchi delle compagnie petrolifere: in italia ce ne sono nove e alcune, ad esempio Erg ed Esso, hanno lanciato campagne promozionali con sconti weekend o per il ferragosto. Imbattersi in offerte di sconti non è raro e in questi mesi si stanno moltiplicando le iniziative in questa direzione. Gli esperti suggeriscono anche di confrontare i prezzi praticati dai diversi gestori: le compagnie consigliano periodicamente alcuni prezzi ma i gestori hanno margini di manovra con differenze anche sensibili, fino a 0,010-0,015 centesimi. Azzeccando la stazione più conveniente si possono risparmiare fino a 0,75 euro in più a pieno, sempre per un'auto di media cilindrata. Resta il fatto che la lettura dei prezzi non è sempre agevole e qualche volta i cartelloni non vengono esposti affatto, soprattutto in autostrada per richiesta degli stessi concessionari stradali. Così una soluzione classica per pagare di meno, è il fai-da-te. Al self service si può spendere anche un euro in meno a pieno sia per il diesel che per la benzina. La verde senza servizio costa circa 0,020 euro in meno al litro e il gasolio altrettanto. Per frenare il salasso, dunque, basta anche lasciare da parte la classica pigrizia nel far benzina da soli. E ancora, per risparmiare una soluzione molto praticata all'estero è fare il pieno al supermercato. In Italia però questo è possibile solo in rarissimi casi perchè solo un pugno di centri commerciali è autorizzato. Anche i self service sono ancora poco diffusi: in tutto sono poco più di 4 mila, il 18% del totale - meno di 2 distributori su 10 - contro il 100% di Svezia e Norvegia, il 95% della Germania e l'83% della Francia. Anche negli Usa è austerity. Siamo ancora lontani dall'esempio dell'austerity italiana degli anni '70, ma i nuovi record dei prezzi dei carburanti raggiunti negli Stati Uniti spingono gli americani a rimodulare il modello di vita e abitudini e le società a rivedere drasticamente i propri piani. I primi a farne le spese, con il petrolio prossimo ai 70 dollari al barile, sono stati i vettori aerei Usa che in appena pochi mesi hanno ritoccato per due volte le tariffe dei biglietti. Poi è stata la volta delle grandi major dell'auto di Detroit che hanno registrato il crollo delle vendite di Suv, le vetture di grossa cilindrata. E dire che nelle stazioni servizio, il gallone, pari a 3,79 litri, costa 3,5 dollari e dunque molto meno che in Italia.