Sawiris punta su Internet e telefonia fissa
A conti fatti, l'operazione, che ha permesso all'Enel di deconsolidare l'indebitamento dell'operatore telefonico per circa sette miliardi, segna la nascita di una newco da 7,5 miliardi di euro, che unirà i ventuno milioni di clienti Orascom ai 15,5 milioni del "portafoglio" di Wind. «L'intesa - ha spiegato il neopresidente Sawiris, nominato dall'assemblea degli azionisti dopo la firma del closing con Enel - prevede la nascita di un polo di sviluppo che interesserà un'area di 600 milioni di abitanti in paesi ad alto tasso di sviluppo e con una possibilità di crescita particolarmente interessante». Sawiris si riferisce ad un suo antico pallino - per i suoi detrattori solo un'idea pericolosa per i destini industriali di Wind: la creazione di una "Vodafone del Mediterraneo", un ponte che unisca le sue attività nel Magrheb, in Medio Oriente con la sponda Sud dell'Europa. Un progetto che gli ha attirato i sospetti di voler concentrare le risorse del prossimo piano industriale esclusivamente sulla telefonia mobile, e di aver portato i raporti con Tommaso Pompei ad un passo dalla rottura. Pompei invece rimarrà al timone come ad - almeno per ora e sempre che nel frattempo il magnate egiziano non individui una figura del suo entourage con le carte in regola per succedergli - mentre Sawiris ha confermato la sua volontà di mantenere intatto l'impegno di Wind in tutte le aree di business, comprese quelle della telefonia fissa e di Internet.