NUOVI VALORI CATASTALI

L'adeguamento delle «classi» catastali, deciso dall'ultima Finanziaria e avviato questa settimana dall'Agenzia del territorio, porterà all'erario un milardo di euro nei prossimi tre anni. A beneficiare dell'aggiornamento dei valori catastali saranno però anche i Comuni attraverso il conseguente incremento del gettito dell'Ici. La strategia di intervento si articolerà su due fronti: da un lato saranno rivisti i criteri di intere aree (le microzone comunali) con estimi catastali troppo bassi, dall'altro saranno variate le «classi» di singoli appartamenti che, grazie a migliorie, hanno guadagnato valore. Si eviterà in questo modo, tra l'altro, che tra zone analoghe di una stessa città ci sia un trattamento differenziato, con un'attenzione particolare agli estimi dei centri storici, a volte più bassi di quelli applicati alle nuove case in periferia: un'intervento, quest'ultimo, che toccherà 3.000 comuni, cambiando i valori di intere aree (le cosidette "micro-zone"). I conti sono già stati fatti dal ministero dell'Economia nella relazione di accompagnamento della Finanziaria. In tre anni il rincaro delle tasse sarà di 1.028 milioni: 123,8 milioni nel 2005, 405,2 nel 2006, 499,7 nel 2007. Una buona notizia per il ministro Domenico Siniscalco, che anche nella presentazione dell'ultimo Dpef molto ha insistito per il rilancio del contrasto all'evasione, ma pessima per in proprietari che finora hanno approfittato della "distrazione" del catasto. A salire, inevitabilmente, saranno, oltre all'Ici, le addizionali regionali e l'imposta di registro. Prima ancora dell'amministrazione centrale, comunque, saranno i Comuni a spartirsi la fetta più consistente delle nuove entrate che, secondo i calcoli contenuti nella Finanziaria, porteranno nelle loro casse ben 877 dei 1.028 milini incassati tra il 2005 e il 2007. E d'altronde si può scommettere fin d'ora sull'attivismo delle tremila amministrazioni locali nelle quali si registra uno scostamento del 35% del valore degli immobili ala catasto rispetto al valore medio degli estimi registrati nei comuni. Tanto più che, secondo l'Agenzia del Territorio, il cambio di classe per gli immobili potrà avvenire «solo con finalità incrementative». Come dire, la sperequazione catastale tra diverse aree non può essere cancellata riducendo il valore di chi paga più imposte. Per fare questo l'Agenzia del Territorio ha messo a punto un programma che consentirà agli uffici provinciali del catasto di stilare un rapporto con dati che saranno resi disponibili ai comuni in soli 30 giorni.