Ok dell'Antitrust alla fusione Terna-Grtn

Ma ha posto tre paletti: due condizioni riguardanti la governance e l'obbligo per la Cassa Depositi di cedere sul mercato, entro il 2009, il suo 10,2% di Enel, di fatto la quinta tranche del colosso elettrico. Ad operazione avvenuta infatti, Cdp sarebbe stata al tempo stesso azionista di controllo di Terna (che diventerà anche gestore della Rete di Trasmissione Nazionale) ed azionista di Enel, attraverso appunto la quota del 10,2%. Una posizione di conflitto di interessi perchè le decisioni prese nella gestione della quota di controllo di Terna, avrebbero potuto avere ripercussioni proprio sulla redditività della partecipata Enel. Da qui la disposizione dell'Antitrust che, comunque, va letta e si inserisce nel più ampio programma di riunificazione della proprietà con la gestione della rete nazionale di trasmissione. Preso atto della posizione assunta dell'Antitrust, la Cdp ha affermato che «verrà esaminato in maniera costruttiva nel corso del prossimo cda, che si terrà nei primi giorni di settembre». Da parte sua Enel ha immediatamente rassicurato i propri azionisti, rendendo noto che «c'è fiducia sul proseguimento dell'operazione di cessione di Terna» e che «è comunque confermata la politica di dividendi». La riunificazione è stata regolata da un decreto di 2 anni fa che ha previsto la fusione di Terna, a cui fa capo la proprietà, con il Gestore Nazionale di Trasmissione entro l'autunno di quest'anno. Per quanto riguarda il passaggio relativo a Terna-Cdp, l'accordo risale al maggio scorso quando il cda di Cassa spa, aveva deliberato il via libera, ma non senza problemi da parte delle Fondazioni che rivendicando un maggior ruolo nella prossima governance della società avevano inizialmente espresso il proprio dissenso, astenendosi poi al voto finale. Da qui la condizione posta dall'Antitrust affinchè almeno 6 dei 7 consiglieri spettanti a Cdp nel cda di Terna (in un consiglio a 10), debbano «essere nominati in base a caratteristiche di indipendenza per garantire una gestione improntata al rispetto dei principi di neutralità e imparzialità, senza discriminazione di utenti o categorie di utenti». Il corrispettivo concordato indicativamente (da definire al momento del perfezionamento dell'operazione sulla base del valore ponderato dei titoli Terna sul mercato) da Cassa ed Enel è di 1.362,6 milioni di euro, pari a 2,271 euro ad azione. In base all'accordo, i 1.362,6 milioni di euro previsti come corrispettivo della cessione includono per l'Enel una plusvalenza consolidata di circa 813 milioni. E proprio in base a questa plusvalenza e di quella realizzata nei mesi scorsi con la cessione del 14% di Terna al mercato, il gruppo guidato da Fulvio Conti ha già annunciato entro l'autunno prossimo un anticipo del dividendo 2006 da distribuire ai propri azionisti, anticipando un 0,18-0,20 euro ad azione.