RCS ancora al centro dell'attenzione in Borsa.
In due giorni è passato di mano il 4,4% del capitale. E si infittiscono gli interrogativi sull'autore degli acquisti, visto che il primo indiziato di ogni nuovo rastrellamento - Stefano Ricucci - appare in difficoltà dopo gli ultimi sviluppi su Antonveneta. Con l'interdizione temporanea dall'attività imprenditoriale e professionale, decisa ieri dal Gip milanese Clementina Forleo, Ricucci rischia infatti una battuta d'arresto anche sul fronte Rcs. Se dietro tale la nuova fiammata sul titolo ci fosse proprio l'immobiliarista romano, a breve comunque dovrebbe scattare anche una comunicazione ufficiale alla Consob, visto il possibile superamento della soglia rilevante del 20%. La comunità finanziaria sembra scommettere su acquisti ad opera del fronte Ricucci. In ballo ci sarebbe la tenuta dei finanziamenti avuti dall'immobiliarista per la scalata, sempre più condizioanata dalle quotazioni del titolo Rcs, visto che tra le azioni date in garanzia alle banche ci sono anche quelle, ora congelate, di Antonveneta. Difficile pensare che a comprare siano i componenti del patto di sindacato Rcs, o gli azionisti con facoltà di salire al 5% (Intesa, Pirelli e Della Valle): in questo caso sarebbe violato l'impegno preso con la Consob di comunicare anche variazioni di un solo punto percentuale. Smentita, per ora, anche l'ipotesi che ad acquistare sia qualcun altro tra i concertisti di Antonveneta vicini a Ricucci: ieri, infatti, il finanziere bresciano Emilio Gnutti ha precisato di non possedere azioni nè di Rcs nè di Generali.