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CRACK PARMALAT

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Questa volta non si tratta della condanna di piccoli istituti a modesti risarcimenti, ma del rinvio a giudizio da parte della Procura di Milano di sei giganti del credito e di 13 loro amministratori: Ubs Limited, Citybank, Deutsche Bank, Deutsche Bank Ag (con sede a Londra), Morgan Stanley (sede milanese londinese) e la società di gestione del risparmio Nextra. L'accusa è di aver violato la legge sulla responsabilità amministrativa delle società, che in questo caso, per la prima volta in Italia, è stata applicata anche agli istituti di credito. Le banche non avrebbero adottato i modelli di organizzazione e di gestione per prevenire reati come quelli accertati dalla Procura. «traendo dalla condotta delittuosa dei soggetti sottoposti - si legge nell'avviso di chiusura delle indagini -, i quali non hanno agito nell'interesse esclusivo proprio o di terzi, un profitto di rilevante entità». Per tutti l'accusa è di concorso in aggiotaggio con altre persone, tra cui i 32 imputati (come Calisto Tanzi, Fausto Tonna, i revisori dei bilanci e anche le società di revisione e Bank of America). Ieri Ubs ha reagito al rinvio a giudizio dichiarando che «la correttezza e la regolarità del suo agire saranno completamente dimostrate» e che la sua difesa sarà «strenua». Sulla stessa linea Citigroup, che anzi sotenuto di essere l prima vittima del crack

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