PROSEGUE la marcia di Unipol su Bnl.

Contemporaneamente Holmo, la finanziaria cooperativa che detiene circa il 51% di Finsoe, ha deliberato un aumento da 444,5 milioni. Coerente nella sua linea di presa di distanze rispetto alla scalata a Bnl si è mantenuta invece Mps. Dopo il cda di stamattina, da Rocca Salimbeni è arrivato il via libera all'aumento di capitale di Finsoe, ma al contempo si è proceduto anche all'ufficializzazione del no al finanziamento dell'offerta. Una decisione attesa da tempo che non influisce sull'avvio dell'opa. Con la posizione espressa ieri il Monte dei Paschi, che ha in mano il 39% di Finsoe, spiega una fonte, «vuole dare un segnale: la banca non si metterà di traverso all'operazione su Bnl, ma non parteciperà al finanziamento». Per questo, pur dando l'ok all'aumento di capitale della controllante di Unipol, Mps ha deciso di non esercitare «i diritti di opzione sulle azioni Finsoe che verranno emesse nell'ambito della realizzazione dell'aumento di capitale per sostenere Unipol nell'acquisto di Bnl». Di conseguenza, in seguito all'aumento ratificato ieri, Mps scenderà dall'attuale 39% a circa il 29%. Tuttavia, oltre alla neutralità su Bnl, si fa strada l'idea, avallata da fonti senesi, che il Monte nel lungo periodo abbia intenzione di uscire definitivamente dal capitale di Finsoe e quindi di rompere il sodalizio con Unipol.