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Antonveneta, la Popolare italiana all'attacco

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Potrebbe saltare domani la prima convocazione dell'assemblea per l'elezione del nuovo cda di Padova

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Ieri i legali di Bpi hanno preannunciato un ricorso in tempi brevissimi contro la decisione presa dall'Authority presieduta da Lamberto Cardia. L'accertamento di un patto parasociale tra la Bpi e Stefano Ricucci, che ha portato anche al congelamento dei diritti di voto di due fondi con base alle isole Cayman (il Generation Fund e Active Fund) - secondo la Consob «interposte persone nell'acquisto di titoli di Antonveneta» -, sarebbe basato su motivazioni «esclusivamente indiziarie e superficiali, non basate su prove». Secondo la Consob, invece, proprio uno di questi fondi «ha compiuto un acquisto» di titoli di Padova «al prezzo di 27,7435 euro che potrebbe determinare un incremento, anche se minimo, del prezzo dell'Opa obbligatoria in corso», di 27,7 euro promossa dalla Bpi. Ma alla Bpi la pensano diversamente, e sollevano dubbi sulla tempistica del nuovo pronunciamento di concerto (il primo, lo scorso 10 maggio, non aveva riguardato Stefano Ricucci, e aveva colpito invece Fiorani, Coppola, Gnutti ed i fratelli Lonati), che tuttavia non influirà sull'opa e l'opas già lanciate da Fiorani. Certo, il fatto che il nuovo attivismo della Consob sia arrivato immediatamente a ridosso dell'assemblea di Antonveneta, prevista im prima convocazione domani ed in seconda mercoledì, non sembra di buon auspicio a Bpi. Che infatti starebbe valutando di far saltare l'assise di domani facendo mancare il numero legale. La delibera della Consob, infatti, potrebbe, almeno per il momento, far pendere dalla parte di Abn Amro la bilancia dei pesi azionari nel Cda di Antonveneta (per il quale è stato depositato il 75% dei titoli del capitale ordinario), dando così alla banca guidata da Rijkman Groenink la possibilità di contrastare, con una forte minoranza di blocco, le mosse di Fiorani e dei suoi alleati. Sulla vicenda ieri è intervenuto anche il ministro del Welfare Roberto Maroni. «Mi auguro - ha detto il ministro - che Abn Amro non voglia fare azioni di boicottaggio nell'ordinato sviluppo della banca e spero che si concludano le azioni legali per sgombrare il campo da illazioni non fondate che hanno come scopo quello di contrastare un passaggio di proprietà che mi pare essere gradito alla maggioranza degli azionisti»

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