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di GIULIO STRADA PER LA Fiat ieri è stata un'altra giornata movimentata in Borsa: il titolo con una ...

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Fortissimi gli scambi, che hanno riguardato 51,8 milioni di titoli, il 6,47% del capitale ordinario, per un controvalore di 361,7 milioni. Negative invece, in casa Agnelli, le finanziarie Ifi (-1,22% a 12,85) e Ifil (-0,96% a 3,62). L'onda positiva sul Lingotto, quindi, non si arresta, nonostante non si sia registrato alcun fatto nuovo. Continuano a tenere banco l'attesa per il consiglio di amministrazione che, giovedì 28 luglio, esaminerà i conti del secondo trimestre, ma anche per il piano industriale aggiornato che l'amministratore delegato Sergio Marchionne presenterà nei prossimi giorni ai sindacati e al governo. La data dell'incontro non è stata ancora fissata e qualcuno ipotizza che potrebbe coincidere con quella del consiglio di amministrazione. Sullo sfondo resta la possibilità di alleanze nell'auto e possibili riassetti al momento dell'esercizio del convertendo a fine settembre. «Non c'è stato preannunciato alcun incontro», ha detto il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini, che avverte: «a questo punto se ci sarà, si tratterà di un incontro informativo. Non faremo trattative con le fabbriche chiuse». Intanto il ministro delle Attività Produttive, Claudio Scajola, ha chiarito che «non esiste alcuna ipotesi di rottamazione per il settore automobilistico». «Sono vecchi sistemi», ha sottolineato, indicando invece come possibili interventi per favorire il settore automobilistico gli incentivi per gli stabilimenti e per lo sviluppo della tecnologia. A proposito dell'incontro intergovernativo di martedì, al quale non hanno partecipato manager Fiat, Scajola ha insistito sulla necessità di «dare sostegno ad un importante industria italiana che sta mettendo insieme un piano industriale significativo con un impegno importante. La Fiat fa parte della storia d'Italia e il governo vuole fare la sua parte». Sul fronte sindacale la Uilm si dichiara «pronta a sottoscrivere un patto per la gestione transitoria delle problematiche di Fiat Auto prima che le banche esercitino il convertendo», ma pone delle condizioni all'azienda, al governo e alle Regioni. Alla Fiat chiede la difesa di tutti i siti produttivi presenti in Italia, investimenti aggiuntivi da parte della famiglia, l'accelerazione del ritorno in Fiat Auto delle attività esternalizzate, l'impegno a valorizzare l'indotto.

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