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SVOLTA sulla privatizzazione della Sea, la società che controlla gli aeroporti milanesi.

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Il Comune cederà il 33% della società, e non il 34% come inizialmente previsto; i patti parasociali saranno limitati al solo potere di veto del socio privato rispetto ad uno scioglimento anticipato della società. L'operazione sarà perfezionata, verosimilmente, entro settembre. A sostenere la proposta di vendere il 33% invece del 34% è stato Ignazio La Russa: «Il punto politico fondamentale - ha spiegato - è che le scelte della società rimangono in mano al Comune, e che nessun patto limiterà la capacità di gestione dell'ente pubblico, che conserverà così qualcosa in più del 50%».Per quanto riguarda la stima del valore della Sea, sarà necessario effettuare una nuova perizia che aggiorni quella commissionata nel 2001 a Paribas. Bruno Tabacci, commissario cittadino e provinciale dell'Udc, candida Mediobanca: «Se ci affidassimo a Mediobanca, che conosce la realtà milanese, - rileva Tabacci - credo che non sbaglieremmo». La decisione di mettere sul mercato una tranche di Sea arriva in un periodo caldo per il business degli aeroporti, già in fibrillazione per i movimenti attorno a Adr (Aeroporti di Roma).

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