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Benzina, nuovo prezzo record per le vacanze

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La Erg ritocca i listini in rialzo a 1,275 euro. Adesso sono attesi aumenti dalle altre compagnie

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Gli automobilisti che in questi giorni stanno già preparando le valigie per spostarsi nelle località di villeggiatura dovranno fare i conti con gli aumenti della benzina, che ieri ha toccato il nuovo record a 1,275 euro al litro: prezzo che si traduce in un costo di oltre 63 euro per un pieno di 50 litri. A ritoccare al rialzo i listini è stata la Erg, che ha rivisto non solo il prezzo della verde, ma anche quello del gasolio, balzato a 1,155 euro al litro: anche in questo caso un nuovo massimo storico. Restano invece immutati, in base ai dati del ministero delle Attività produttive, i prezzi consigliati ai gestori dagli altri marchi, che, praticamente in tutti i distributori, rimangono intorno a 1,259-1,260 euro al litro per la benzina e a 1,148 euro al litro per il diesel. Confrontando i prezzi di inizio 2005 con i record toccati ieri, le percentuali di aumento sono tutte a due cifre: rispetto agli 1,103 euro pagati per un litro di verde a metà gennaio oggi si paga il 15,6% in più. E non va meglio per chi, nella speranza di risparmiare, ha scelto un'auto diesel: per il gasolio l'incremento da inizio anno è stato infatti dell'13,2%. Il confronto è ancora più impietoso, almeno per il diesel, se si guarda a quanto costava spostarsi in macchina a luglio del 2004. Lo scorso anno, infatti, i vacanzieri potevano fare il pieno di gasolio spendendo meno di 1 euro al litro: esattamente 0,951 euro, il 21,4% in meno rispetto ad oggi. Un aumento pari a circa 10 volte il tasso di inflazione, che a giugno si è fermato all'1,8%. Per la verde l'incremento è stato invece meno eclatante, ma comunque sostenuto: + 9,7%. Sui prezzi dei carburanti si sono fatti sentire a distanza di qualche giorno i nuovi massimi del prezzo del petrolio che, dopo aver superato il picco dei 62 dollari toccato il sette luglio in concomitanza con gli attacchi di Londra e con l'arrivo dell'ennesimo uragano sulle piattaforme petrolifere del Golfo del Messico, ha poi ondeggiato intorno ai 60 dollari. Come di consueto la corsa del greggio si è riversata anche sugli impianti di benzina, anche se per il momento a mettere mano al listino è stato un marchio solo. In attesa delle partenze delle vacanze c'è solo da augurarsi quindi che i cali del petrolio registrati negli ultimi giorni (oggi il barile è sceso sotto i 57 dollari) si facciano presto sentire anche nei distributori.

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