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Siniscalco esclude Cardia dal Cicr

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Il Cicr, infiammato nel recente passato dalla dispute tra il Governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio e l'ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti sulla scia dei crack finanziari, è stato dimenticato per un anno e quattro mesi ma adesso si riapproria del suo ruolo peculiare, quello di indirizzo per la tutela del risparmio. La convocazione del Cicr da parte del ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco, è il segnale di attenzione che l'opinione pubblica chiedeva alla politica, in un momento cruciale per il nostro sistema bancario, di fronte agli sviluppi delle scalate ai due istituti di credito e alle conseguenze che ne derivano anche nel rapporto fra le Autorità di vigilanza e la Commissione europea. Il titolare del dicastero di Via XX Settembre e gli altri ministri che del Cicr fanno parte, (Claudio Scajola, Pietro Lunardi, Giorgio La Malfa e Gianni Alemanno), chiederanno a Fazio, di essere aggiornati su tutti gli aspetti rilevanti delle due vicende. Con ogni probabilità, le risposte del Governatore ricalcheranno quelle già fornite pubblicamente finora, con una particolare attenzione a ribadire la correttezza dell'operato della banca centrale nelle delicate procedure di autorizzazione e l'imparzialità rispetto alla nazionalità dei soggetti in campo. Alla riunione del Cicr non è stato invitato il presidente della Consob, Lamberto Cardia. In passato l'attuale presidente della Commissione di vigilanza era stato sempre invitato, anche quando, il 16 ottobre 2003, Fazio e due ministri (Alemanno e Rocco Buttiglione), disertarono la riunione. La richiesta di Cardia avanzata nel corso dell'assemblea annuale di venerdì, di una maggiore collaborazione tra la commissione e via Nazionale sembra dunque essere già caduta nel vuoto.

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