Unipol scopre le carte per la conquista di Bnl
Pronta la società veicolo che acquisterà le quote del contropatto. Via libera all'accordo con le banche
Oggi, infatti, scatta l'affondo di Unipol: i vertici della compagnia di assicurazione alle 9,30 riuniranno il consiglio d'amministrazione mentre nel pomeriggio si incontreranno con il contropatto, guidato da Francesco Gaetano Caltagirone, per mettere nero su bianco la cessione del 27,4 per cento in mano agli immobiliaristi. L'accordo di massima sarebbe stato raggiunto sul prezzo di 2,70 euro per azione. Alcuni componenti del contropatto, Caltagirone in testa, potrebbero però decidere di rimanere in partita a fianco della società bolognese guidata da Giovanni Consorte e degli altri partner chiamati a sostenere l'operazione. Domani, quindi, sarà tutto pronto per far scattare l'opa (offerta pubblica di acquisto) alternativa all'ops (offerta pubblica di scambio) lanciata dal Banco di Bilbao e che si chiuderà il 22 luglio. La strategia. Ieri Unipol ha incontrato di nuovo le banche (Csfb, Deutsche bank, Nomura, Rbs, Dresdner e Bnp Paribas), che dovrebbero affiancarla nella partita per impadronirsi della banca di via Veneto, dove la compagnia bolognese è stata ufficialmente autorizzata a salire al 14,9 per cento (mentre il Banco di Bilbao è stata autorizzata a passare al 29,9 per cento). La strategia di Consorte prevede la costituzione di una newco per rilevare le quote del contropatto grazie all'aumento di capitale di 1,5 miliardi sostenuto da un consorzio di garanzia formato dagli istituti di credito. Subito dopo il cda di Unipol, stamattina si riunirà il board della controllante Finsoe (54% di Unipol) e successivamente quello di Holmo, che controlla il 51 per cento di Finsoe e riunisce 27 cooperative aderenti alla Legacoop. Consorte ha chiesto ad alcune di queste (tra cui dovrebbero figurare Coop Adriatica, Coopestense, Novacoop e CoopLiguria) di entrare nell'operazione per costituire la società veicolo che permetterebbe alla compagnia bolognese di diluire la partecipazione diretta in Bnl e quindi evitare di appesantire i ratios patrimoniali. L'operazione prevede poi un patto di voto che dovrebbe essere siglato tra il gruppo bolognese e alcune banche presenti nel capitale di Bnl (Carige, Popolare di Vicenza, Popolare dell'Emilia Romagna), mentre quote minori andrebbero alle cooperative rosse. Intanto ieri è arrivata la smentita per l'ipotesi di un ingresso della Sopaf dei fratelli Magnoni a fianco di Unipol nella partita Bnl con una acquisizione di azioni dell'istituto di credito romano. Mentre sembrerebbe interessato a partecipare il finanziere Emilio Gnutti. Opa pronta a partire. L'obiettivo ultimo di Unipol resta, comunque, la stipula di un patto di sindacato che riunisca il 27,4 per cento acquistato da Caltagirone e soci, il 15 per cento in mano a Unipol e circa il 10 per cento alle banche amiche e il successivo lancio di un'opa obbligatoria che dovrebbe essere fissata intorno a 2,6 euro. A questo punto, a invertire l'inerzia di una partita che sembra orientarsi verso un successo di Unipol, potrebbe essere solo un colpo di coda del Bbva. Gli spagnoli hanno già annunciato di essere pronti a ricorrere alle vie legali qualora il fronte opposto non facesse ricorso ad una contro-opa trasparente. Fra le cartucce che il Bilbao potrebbe ancora sparare, resta sempre un rilancio del prezzo dell'ops, un'ipotesi che la banca spagnola ha però sempre escluso.