Scontro sulle qualifiche dei dipendenti Asl

Una vecchia questione che, nonostante le numerose proposte di legge, non ha mai trovato adeguata soluzione. Viene fatto riferimento alla disparità di trattamento tra il personale laureato dei ruoli sanitario, tecnico e professionale e quello laureato nel ruolo amministrativo che si evidenzia in una diversità di livello di inquadramento di carriera e di stipendio (settimo livello per il personale amministrativo e nono per quello degli altri ruoli). La situazione fu disciplinata con un decreto del Presidente della Repubblica nel dicembre del 1979, relativo allo stato giuridico del personale delle Unità sanitarie locali. Il personale sanitario e tecnico laureato fu inserito nella dirigenza, quello amministrativo rimase nel contesto dei diplomati, nel ruolo di collaboratori amministrativi. Non sono mancati casi paradossali: dipendenti con titolo di studio inferiore per effetto di automatismi di carriera disposti su base contrattuale si sono trovati inquadrati con qualifiche di dirigenti e di conseguenza hanno percepito stipendi più elevati. Una condizione atipica, la quale non è stata sanata nel corso dei processi di riforma che hanno interessato il pubblico impiego. Parlamentari, sindacati di categoria e associazioni ripropongono di nuovo la questione affinché le proposte e i disegni di legge presentati più volte vengano presi effettivamente in esame. La tabella del personale laureato dovrebbe così comprendere il profilo professionale di direttore amministrativo. La tabella del personale amministrativo diplomato dovrebbe essere invece ripartita in due quadri comprendenti il profilo professionale di collaboratore amministrativo e il profilo professionale di assistente amministrativo. La tabella del personale con titolo di istruzione secondaria di primo grado dovrebbe contemplare il profilo professionale di coadiutore. Infine la tabella del personale con titolo di istruzione almeno elementare dovrebbe riguardare il profilo professionale di commesso.