Banca Intesa punta a scalare l'Europa
E occhi puntati verso l'Europa dell'Est, in particolare in Turchia dove ci sono quattro banche in via di privatizzazione. Ma soprattutto ricavi pari a circa 11,5 miliardi di euro e utili a 3 miliardi nel 2007, con dividendi cash per più di 5 miliardi di euro nel triennio (da 1,5 miliardi di euro del 2005 a oltre 2 miliardi di euro nel 2007). L'amministratore delegato di Banca Intesa, Corrado Passera, spiega punto per punto il nuovo piano industriale 2005-2007 che dovrebbe portare l'istituto di credito a diventare «una delle prime cinque banche europee». E a Piazza Affari il mercato applaude: il titolo in chiusura guadagna il 4,52 per cento a 4,073 euro, tra forti scambi (28,4 milioni, contro una media giornaliera nell'ultimo mese di 19,7 milioni), dopo l'annuncio sugli obiettivi per il prossimo triennio e in particolare quelli sui dividendi. «L'obiettivo di utile per azione 2005 sarà pari a 0,32 euro», ha ribadito ieri Passera Un piano aggressivo. Superata la fase di ristrutturazione, il piano industriale 2005-2007 presentato dai vertici dell'istituto - l'ad Passera e e il presidente Giovanni Bazoli - punta principalmente sulla crescita interna, escludendo per ora le grandi acquisizioni, ma senza voltare le spalle a possibili opportunità in Paesi come l'Ucraina, la Turchia e la Romania e su quelle parti d'Italia, come il Centro, ancora poco battute dalla banca lombarda. Approvato dal cda, il piano 2005-2007 prevede il raggiungimento, nel 2007, di un utile pari a 3 miliardi e ricavi per circa 11,5 miliardi attraverso una crescita a un tasso medio annuo del 7,4%. L'utile per azione nel 2005 - è stato osservato - dovrebbe toccare i 32 centesimi, mentre quello del 2007 è stimato in 43 centesimi. «Vogliamo diventare una tra le migliori banche europee», ha spiegato Passera. Bazoli ha sottolineato che «Banca Intesa ha fatto la scelta di presentare un piano industriale molto aggressivo, coraggioso, ambizioso» Sviluppo interno e occhi puntati a Est. Per banca Intesa la crescita passerà attraverso la via interna, priva di «grandi acquisizioni» e operazioni straordinarie, pur senza chiudere le porte a possibili occasioni in Italia e all'estero. La banca, infatti, conta di «incrementare la presenza retail in Europa centro-orientale» con un interesse particolare per Romania, Ucraina e Turchia, grazie a un cospicuo fondo per lo shopping. «Gli investimenti che potremo fare in Europa centrale e orientale - ha spiegato Passera - sono di 3 miliardi». Sul fronte italiano, invece, Intesa punta ad una crescita «attraverso acquisizione di banche locali», e l'apertura di 54 nuove filiali in Piemonte, Toscana, Veneto e Emilia Romagna. «Siamo interessati al Centro del Paese - ha spiegato Passera - dove non abbiamo una quota di mercato in linea con quella nel resto del Paese».