Il Fisco può fare a meno dei concessionari
Un sistema, quello dei concessionari, che ad eccezione dell'esperienza siciliana si è rivelato molto lucroso per gli istituti di credito ma poco produttivo e addirittura «indecente» per lo Stato. Tornare alla riscossione diretta. A mettere il dito su uno dei grandi business regalati dallo Stato alle banche è il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Raffaele Ferrara. Che ha prospettato uno scenario logico ma di cui si parla a fatica: restituire allo Stato la riscossione delle imposte. Con buona pace di quei concessionari che tra commissioni e spese riescono a incassare più di quanto versano effettivamente nelle casse dell'Erario. Ma c'è di più. Ieri, presentando l'attività del Fisco nel 2004, Ferrara ha annunciato l'avvio di un piano straordinario contro un'evasione che resta elevatissima. «Un cancro per il Paese», ha detto il dirigente delle Entrate. Il Fisco incassa ma non ha risorse. Mentre Siniscalco, nel suo discorso alla convention dell'Agenzia, ha rilanciato l'obiettivo di raggiungere le stesse entrate, senza alzare le aliquote e aumentando la base imponibile, Ferrara ha rivendicato gli sforzi dell'amministrazione pubblica, «che ha fatto il suo dovere visto che in un momento di stagnazione dell'economia le entrate hanno retto». Unico neo sono i tagli di bilancio: Ferrara ha spiegato infatti che si potrà dare maggior impulso alla lotta all'evasione ma questo non si potrà ottenere con ulteriori tagli (-300 milioni circa negli ultimi 3 anni). Banche esose e poco efficienti. Ferrara ha dunque puntato in alto: è il momento di riformare il sistema della riscossione - ha detto - perché «è indecente e inaccettabile il livello dei costi e i risultati che il sistema garantisce all'Erario». Nel mirino, quindi, i concessionari e il prezzo altissimo pagato anche dai contribuenti a fronte di risultati decisamente deludenti. Perciò «bisogna riportare il sistema della riscossione al centro dell'Agenzia delle entrate» Inoltre occorre intervenire, accorciandolo, sul percorso che va dall'accertamento all'effettivo incasso: un periodo troppo lungo e che si presta alle manovre dei contribuenti che possono allungarlo ulteriormente attraverso il contenzioso. Al via il piano straordinario. Ferrara ha poi annunciato che l'Agenzia aumenterà del 40% la capacità organizzativa, adottando controlli diversificati a seconda del peso fiscale dei contribuenti. Sarà inoltre potenziato il controllo sui crediti di imposta, il lavoro nero, le frodi Iva. Insomma la lotta all'evasione diventerà «una priorità assoluta». 15,2 miliardi di rimborsi. Nel 2004 sono stati erogati 7,2 miliardi di euro di rimborsi fiscali mentre nel 2005 è stata già raggiunta la quota 4,2 miliardi e, a fine anno, si conta di erogarne in tutto 8. 1,2 milioni di controlli. I controlli formali svolti lo scorso anno dall'Agenzia delle Entrate sono stati 1,2 milioni (1,6 nel 2003) con una maggior imposta definita pari a 148,3 milioni, oltre il doppio rispetto ai 67,1 milioni del 2003. 100 mila controlli su agevolazioni. Gli oltre 100 mila controlli nel 2004 sulle agevolazioni fiscali (ad esempio credito d'imposta per le nuove assunzioni o investimenti nelle aree svantaggiate) hanno consentito all'Agenzia delle Entrate di recuperare 360 milioni di euro. E altri 106 milioni sono arrivati in pagamento alle sanzioni. Sempre più web, 46 milioni di atti e dichiarazioni. Lo scorso anno sono state ben 43 milioni le dichiarazioni e gli atti trasmessi dai contribuenti all'Agenzia delle Entrate via Internet.