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MENTRE si continua a parlare di una eventuale contro-opa di Unipol sulla Bnl, volontaria o obbligatoria ...

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La mossa arriva il giorno dopo che il Bbva ha reso noto di aver chiesto il 16 giugno scorso a Bankitalia una analoga autorizzazione per arrivare al 30%. E sotto una nuova offensiva della Consob, Giovanni Consorte ha fatto sapere di avere già sottoscritto contratti d'opzione per arrivare al 14,92%. Solo ieri a Piazza Affari è passato ai blocchi il 4% del capitale di Bnl. Sul mercato sono transitati sei pacchetti pari a 122 milioni di azioni ad un prezzo unitario di 2,90 euro. Unipol ha però fatto sapere che nessun cda è stato convocato, cosa che lascia prevedere un nulla di fatto per una possibile offerta in questo fine settimana vista la necessità di avvertire gli amministratori 48 ore prima. Una convocazione per la prossima settimana riduce perciò sempre più il possibile ricorso ad un'opa concorrente a quella del Bilbao, che scade il prossimo 22 luglio. Unipol dichiara comunque di non avere presentato una comunicazione preventiva a Via Nazionale per il lancio di un'offerta, che resta perciò possibile, ma finora non decisa. La compagnia bolognese, mentre proseguono passaggi di quote Bnl ad un prezzo molto superiore a quello dell'ops degli spagnoli (2,52 euro), ha ribadito di non aver preso ancora una decisione definitiva. «Permangono - è stato ripetuto - le condizioni per ritenere aperte le tre opzioni: l'adesione all'offerta pubblica di scambio promossa dal Bbva; l'incremento della propria partecipazione in Bnl e quindi l'eventuale promozione di un'offerta pubblica d'acquisto sulle azioni Bnl; e il mantenimento della propria partecipazione» attualmente al 9,95%. Intanto la Popolare di Vicenza è salita dal 2,9 al 3,6% della Bnl. E anche questo avvalora la tesi di un possibile accordo con nuovi soggetti, con un allargamento del contropatto, per lanciare l'opa obbligatoria. Ieri in Borsa i titoli dell'istituto capitolino hanno terminato le contrattazioni in netta flessione: -2,94% a 2,76 euro.

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