di GIOVANNI LOMBARDO GIAMPIERO Fiorani intasca un altro lasciapassare verso la conquista di Antonveneta.
L'operazione, infatti, «non determina la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sui mercati interessati tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza». È quanto riportato nel Bollettino settimanale dell'Antitrust che pubblica il provvedimento di Via Nazionale. Oggi intanto si riunirà il cda di Antonveneta. La banca di Padova ieri a Piazza Affari ha chiuso con il segno meno (-0,37% a 26,68 euro) così come la Popolare di Lodi-Popolare Italiana (-0,68% a 7,88 euro). Via libera di Fazio. La decisione del Governatore Antonio Fazio di non aprire un'istruttoria segue il via libera dell'Antitrust all'opas Bipielle su Antonveneta dello scorso 20 giugno. Il provvedimento della Banca d'Italia «attiene ai soli profili rilevanti per la normativa a tutela delle concorrenza e prescinde - si legge nel provvedimento - dagli esiti dei procedimenti in corso presso le competenti autorità giudiziarie». Consob e Banca d'Italia non hanno infatti ancora dato l'autorizzazione alle offerte della Lodi, sulle quali sta vigilando il Tar Lazio, dopo il ricorso degli olandesi di Abn Amro, e la magistratura inquirente di Roma e Milano. L'integrazione di Bipielle e Antonveneta «presenta limitate sovrapposizioni delle reti distributive», spiega Via Nazionale. Anche in riferimento ai mercati regionali degli impieghi bancari «gli effetti concorrenziali derivanti dall'aggregazione - si legge ancora nel provvedimento - derivanti dall'aggregazione risultano modesti; la più alta sovrapposizione si realizza in Lombardia, dove Banca Antonveneta e Bipielle destinano rispettivamente il 22,3% ed il 33,8% dei loro impieghi complessivi, con una quota di mercato congiunta prossima al 5%». Bankitalia rileva inoltre come anche per quanto concerne il risparmio gestito e i mercati del leasing l'operazione non risulta in grado di produrre effetti significativi in termini di violazione della concorrenza. Un cda senza scosse. Oggi si riunirà il cda dell'istituto padovano, preceduto da un comitato esecutivo, che viene definito tuttavia «di ordinaria amministrazione». Il consiglio, che agisce in regime di prorogatio dopo la decisione del Tribunale di Padova che ha sospeso quello eletto dall'assemblea totalmente ispirato dalla Lodi, non può prendere iniziative straordinarie e deve limitarsi a gestire la banca in vista della nuova riunione dei soci.