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di GAETANO PEDULLÀ CONTINUA l'assedio alla galassia del Nord, i salotti buoni della vecchia finanza Rcs, Generali e Mediobanca.

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Più delle singole quote in mano a Fiat, Pirelli e Telecom (1,79% ciascuna). Un investimento di medio-lungo termine, ha detto in serata il direttore generale del gruppo romano, Francesco Bellocchi. Anche nella più importante banca d'affari italiana si ripropone così lo stesso pool di azionisti al centro delle operazioni più delicate di queste settimane, comprese le scalate a Bnl e Antonveneta. Tra gli azionisti di Mediobanca, al centro di forti acquisti ai blocchi proprio negli ultimi giorni, ci sono infatti sia Stefano Ricucci che Giuseppe Statuto e Luigi Zunino, con una quota che complessivamente potrebbe aver superato il 6%. L'ingresso di Coppola, conseguito con mezzi finanziari propri e libero da vincoli di sorta, rientrerebbe nel processo di diversificazione delle attività del gruppo, trasformatosi nell'ultimo biennio da comparto esclusivo nel settore immobiliare e delle costruzioni in gruppo integrato con altri settori d'investimento. Occhi puntati su Generali. Per il mercato, il grande attivismo degli immobiliaristi potrebbe nascondere però un obiettivo diverso da quelli emersi fin ora, visto che sia Rcs che Mediobanca sono blindate da patti di sindacato sulla carta assolutamente blindati. Uno di questi obiettivi potrebbe essere le Assicurazioni Generali, per le quali appena 48 ore fa il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri ha smentito ogni interesse. Anche per questo motivo, nonostante il rastrellamento in corso su Mediobanca, il titolo ha chiuso ieri in ribasso dello 0,80%, a 15,7 euro, mentre Generali ha guadagnato l'1,32% a 26,2 euro. In lieve miglioramento Rcs +0,28% a 5,78). Faro del parlamento sulle scalate. Intanto il caso delle continue scalate degli immobiliaristi approda in Parlamento. Sarà discussa oggi, in commissione Finanze alla Camera, una interrogazione dell'esponente della Margherita Mario Lettieri proprio sull'ascesa di Ricucci, Statuto e Scoppola. Lettieri ha chiesto al ministro dell'Economia Domenico Siniscalco tutti i dettagli possibili per capire come abbiano fatto questi imprenditori a diventare in pochi anni tra i principali protagonisti nel mercato finanziario italiano.

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