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FRA QUALCHE anno potrebbe diventare più conveniente affittare una casa a Milano piuttosto che a Pescara.

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La classifica, che prende in considerazione i capoluoghi di provincia con più di 100 mila abitanti, indica che sono ben cinque le città in cui, in quei cinque anni, gli affitti sono più che raddoppiati. Si tratta, oltre che di Pescara, di Firenze (+118%), Rimini (+115%), Ancona (+105%) e Venezia (+100%). Milano, invece, è fanalino di coda, con un modesto rincaro del 47%. E aumenti meno vistosi sono anche quelli di grandi centri come Genova (+74%), Roma (+70%), Bologna (+66%), Napoli (+53%) e Torino (+51%). È dunque la provincia, che ovviamente si muove da livelli più bassi in origine, il punto dolente di chi non può contare su un'abitazione di proprietà. Dopo le cinque città al top dei rincari, infatti, nelle prime dieci postazioni figurano Perugia (+95%), Taranto (+93%), Terni (+93%), Sassari (+90%) e Ravenna (+86%). Intanto il Sicet, il sibndacato che riunisce gli inquilini della Cisl, annuncia l'organizzazione di una manifestazione nazionale «affinchè il governo garantisca una casa ai più bisognosi e affitti accessibili ai redditi di dipendenti e pensionati». Fra le proposte del Sicet c'è poi la riforma radicale delle leggi sull'affitto con l'eliminazione della legge 431/98, la realizzazione di due milioni di case di edilizia residenziale pubblica e l'innalzamento del gettito annuo del Fondo sociale affitti ad almeno 200 milioni di euro per far fronte all'emergenza abitativa. Inoltre il Sicet chiede «un welfare che garantisca i livelli essenziali per abitare in affitto», e una campagna contro gli affitti a usura.

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