Antonveneta, Lodi non cede agli olandesi
Fiorani alza l'offerta da 26 a 27,5 euro per azione. Abn Amro resta ancorata a quota 26,5 euro
Una mossa che cancella ogni residua speranza di chi pensava che il ritocco da 25 a 26,5 euro dell'opa in contanti da parte di Abn venerdì scorso potesse incrinare il fronte raggruppato intorno alla Lodi e chiudere definitivamente la battaglia. Ma Fiorani, forte dell'appoggio di Emilio Gnutti e degli altri componenti del patto, non ha ascoltato le sirene di Amsterdam che garantivano cospicue plusvalenze e ha ottenuto dal cda Lodi, riunito nella mattinata, il rialzo dell'offerta. Da parte sua Abn, dopo l'annuncio della Lodi, ha subito dichiarato che non vi saranno ulteriori rilanci della propria opa, che «è forte, trasparente ed è stata autorizzata dalle autorità di controllo», a differenza della Lodi, anche se il gruppo olandese, al 24,6% del capitale, difficilmente potrà conquistare la maggioranza delle azioni. Il patto della Lodi conta sul 41%, mentre con altre quote in mano a soci italiani non ostili si supera il 51%. Fonti vicine al gruppo olandese Abn hanno ribadito comunque la fiducia nell'operato della magistratura e delle autorità di controllo italiane, in primis di Banca d'Italia che, per ora, ha sospeso i termini per le autorizzazioni alla Lodi a ottenere il controllo di Antonveneta, in virtù dei nuovi sviluppi. Il mercato ha così smorzato la corsa del titolo Antonveneta che, sospeso in Borsa prima dell'annuncio della Lodi insieme agli altri titoli coinvolti, era schizzato verso l'alto chiudendo poi in aumento dello 0,9% a 26,96 euro, al di sotto quindi del prezzo della Lodi. Le voci su una possibile uscita di Abn dalla partita hanno spinto invece alla Borsa di Amsterdam il titolo del colosso olandese che, dopo aver toccato un rialzo del 3,5%, è cresciuto dell'1,82%. Secondo fonti di mercato, «l'unica maniera per Abn di uscire sarebbe quella di aderire all'opa obbligatoria in contanti a 24,47 euro imposta dalla Consob alla Lodi per il concerto, operazione che porterebbe comunque agli olandesi una plusvalenza intorno ai 400 milioni di euro, ma che certo peserebbe sul futuro dei vertici e dell'ad Groenink in particolare». Allo stato attuale non sembrano queste le intenzioni di Abn, mentre non si registrano contatti fra le due parti. Certo, si sottolinea, l'adesione all'opas sarebbe impensabile per Abn, visto che offre azioni generalmente poco liquide. Nel particolare la nuova Opas della Lodi depositata in Consob (che ha ora altri quindici giorni di tempo per dare il suo via libera) prevede una parte in contanti più consistente rispetto alla precedente e pari a 4,9 euro, oltre a un premio di un euro a tutti gli aderenti che manterranno in portafoglio i titoli Bpl e Reti Bancarie Holding offerti in cambio delle azioni Antonveneta. Resta inoltre il meccanismo del paracadute, che offre un conguaglio in denaro nel caso il valore dei titoli offerti e del contante scenda sotto i 27,5 euro. Ma oltre ai rilanci, la battaglia prosegue anche in campo legale. Sarà esaminato il 7 luglio prossimo dal collegio nominato dal presidente del tribunale civile di Padova il reclamo presentato dalla Popolare di Lodi in merito al decreto di sospensione, disposto dal giudice Giovanni Amenduni, della delibera assembleare del 30 aprile scorso che aveva nominato i nuovi vertici dell'Antonveneta.