Rc auto, non ci saranno sconti
Numeri che, secondo i consumatori, giustificherebbero ora un'ampia riduzione dei premi assicurativi. L'Ania però gela ogni aspettativa spiegando che non esiste alcun legame diretto tra utile e tariffa. Codacons, Adusbef e Federconsumatori sono partiti all'attacco sulla scia degli ultimi dati dell'Isvap: il 2004 si è chiuso per le compagnie con un rallentamento della crescita della raccolta, ma con un miglioramento significativo degli utili e del risultato tecnico del ramo rc auto, cresciuto in un anno di oltre il 47%. Da qui, vista «l'ottima salute di cui godono le compagnie», la richiesta del Codacons di «restituire 500 milioni di euro agli assicurati, attraverso una riduzione delle tariffe». E sulla stessa linea si schierano anche Adusbef e Federconsumatori, che rilanciano chiedendo addirittura la restituzione di 1 miliardo di euro. Gli utili, affermano, sono infatti stati realizzati «sulla pelle dei consumatori». Dall'Ania però lasciano intendere chiaramente che lo spazio per la riduzione dei premi non c'è. Le tariffe sono «pressochè ferme», ribadisce il direttore generale Giampaolo Galli, mentre i costi dei risarcimenti non lo sono affatto. Per di più ai dati snocciolati nella relazione dell'Isvap corrisponde «un rendimento sul capitale investito di poco superiore al 13%. Un livello internazionalmente considerato appena soddisfacente a fronte degli enormi rischi che si assumono le compagnie». Continua intanto la discussione sul passaggio all'indennizzo diretto obbligatorio, caldeggiato dall'Antitrust e preteso dai consumatori. L'Ania sembra disposta a discuterne, ma per questo chiede garanzie sulla soluzione di tutte le tematiche giuridiche e organizzative legate al cambiamento.