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Gli investitori puntano su Unicredit-Hvb

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E si comincia a ragionare sulle inevitabili problematiche che comporta un'operazione di queste dimensioni: le agenzie di rating mettono i titoli sotto osservazione, gli analisti avanzano qualche perplessità. Ma a dare man forte all'operato dell'ad Alessandro Profumo e del presidente Dieter Rampl arriva la fiducia dimostrata a livello europeo dai primi contatti avuti ieri a Londra - dove i due manager saranno anche oggi mentre domani faranno visita alla comunità finanziaria di Francoforte - con i primi investitori istituzionali. Incontri che proseguiranno via via in tutte le principali piazze finanziarie del mondo. Un road show destinato a cementare il consenso di enti e istituzioni finanziarie internazionali intorno alla scalata da 19,2 miliardi lanciata da Alessandro Profumo. A testimoniare che i mercati credono nell'operazione ci sono inoltre i segni "+" davanti ai due titoli azionari (+0,11% a 4,22 Unicredit a Milano e +0,34% a 20,60 Hvb a Francoforte) registrati ieri, oltre ai forti volumi scambiati. Di Piazza Cordusio in Borsa a Milano sono passate di mano 174,6 milioni di azioni. Un altro 2,76% del capitale ordinario che unito al 5,7% girato l'altro ieri fa sì che in due giorni sia stato scambiato quasi l'8,5%. E scambi forti hanno riguardato anche l'istituto di Monaco di Baviera. Certo non mancano i problemi. Dove sarà la sede operativa, come sarà composta la nuova governance con lo spinoso nodo della presenza o meno di rappresentanti dei lavoratori nei massimi organismi come avviene in Germania, chi sarà a capo dell'area a maggiore ritmi di crescita come quella del centro Europa? Non solo. Se anche, come detto, i rapporti con i sindacati sono sereni nonostante la necessità di tagliare entro il 2007 il 7% del personale, come si agirà in quegli Stati dell'Est in cui le due banche hanno sovrapposizioni e dove occorrerà tener conto anche del volere dei governi appena usciti da accelerati processi di privatizzazione? Insomma, dopo l'ok dei mercati c'è da lavorare sodo per rendere forte e davvero competitivo un colosso da 140 mila dipendenti presente in 19 paesi. Lo sanno le agenzie di rating, che come prassi hanno messo i titoli sotto osservazione. Moody's ieri ha parlato di una possibile riduzione del rating di lungo termine. Per molti, inoltre, il punto resta rendere profittevoli nell'immediato le attività di Hypovereinsbank in Germania, specie quelle immobiliari dove l'istituto bavarese è più esposto e debole.

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