di GAETANO PEDULLÀ DELLE due l'una: o gli olandesi di Abn Amro hanno sottovalutato la loro prima offerta ...
Fatto sta che ieri, con una comunicazione a tarda sera, Amsterdam ha rotto gli indugi e ha rilanciato l'opa da 25 a 26,5 euro in contanti estendendone la durata dal 22 giugno al 6 luglio e portando l'offerta a 7,6 miliardi. La mossa del gruppo olandese adesso ha più possibilità di portare dalla sua parte il fronte coagulatosi attorno alla Lodi che raggruppa il 41% del capitale (e che conta Emilio Gnutti, i fratelli Lonati e Danilo Coppola). Fronte che ha lanciato una doppia offerta (obbligatoria a 24,47 euro) e di scambio (offre parte contanti e parte titoli Reti Bancarie Holding e Popolare Lodi) a 26 euro, ancora in attesa di autorizzazione dalla Consob dopo le modifiche apportate in extremis. Il nuovo scenario offre così una concreta via d'uscita alla battaglia scoppiata attorno all'istituto di credito veneto. Con una tale offerta la Lodi - che ha in carico le azioni di Padova a un prezzo medio inferiore alla nuova offerta, potrebbe decidere di vendere, realizzando così una grossa plusvalenza con cui mettere a posto gli indicatori patrimoniali della banca, finiti sotto accusa, e rivolgere le proprie attenzioni altrove. Di sicuro però, dalla battaglia scatenata da Fiorani avranno tratto enorme vantaggio tutti i vecchi azionisti dell'istituto, che in pochi mesi hanno visto aumentare sensibilmente il prezzo dei titoli. Un tale scenario, inoltre, potrebbe chiudere le recenti inchieste giudiziarie e la contesa sui nuovi vertici della banca dopo la decisione del tribunale di Padova di sospendere il cda Antonveneta tutto di stampo Lodi eletto dall'ultima assemblea. Per capire come andranno le cose bisognerà però attendere le decisioni di Lodi. Adesso, infatti, il pallino è in mano a Fiorani. Il banchiere che ha osato sfidare uno dei maggiori gruppi bancari del mondo potrebbe pure decidere di non gettare la spugna e andare avanti nell'operazione. Con le quote degli altri soci italiani infatti, tra cui un 4,9% di Ricucci, il fronte antiolandese conta su oltre il 51%, e dunque potrebbe vanificare ogni offerta di Abn. Lo scontro però presenta molte incognite. Basti vedere quanto è accaduto fino a ieri sera (prima del rilancio di Abn) con il tentativo del vecchio collegio sindacale di far convocare una riunione d'urgenza del cda per riaprire l'assemblea e rinominare i vertici della banca.