Aria di scalata su Mediobanca
Mentre l'attenzione del mercato è rivolta agli acquisti in arrivo dalle grandi banche europee e, si dice, soprattutto da Parigi dove risiede, tra gli altri, uno degli azionisti simbolo della nuova Mediobanca, Vincent Bollorè. Dopo il botto di mercoledì, un fiume di denaro, un miliardo e mezzo di euro circa, ha trascinato la corsa di Piazzetta Cuccia e Generali, portando la prima ai massimi storici di 15,87 euro, tra fiammate anche superiori al 7% sopra i 16 euro, e il Leone sulla soglia dei 26 euro (+2,72%). Davvero impressionante è stato il livello dell'attività, con oltre il 5% del capitale della banca d'affari passato di mano nella sola seduta (quasi il 10% e invece transitato sul telematico da mercoledì primo giugno, in totale 71,8 milioni di azioni) e il 2,47% scambiato dell'ammiraglia di Trieste. Rcs ha segnato piccoli progressi e un'attività ridotta - di titoli in giro pare non ne siano rimasti molti - ma l'allarme è tutt'altro che cessato. Resta alta l'attesa per la prossima mossa di Stefano Ricucci, il quale sarebbe in prossimità di quella soglia-obiettivo del 20% annunciata il 30 maggio scorso (ultima quota dichiarata l'8 giugno è il 18,1%). Ricucci si dice estraneo agli acquisti su Mediobanca e Generali e il mondo finanziario sembra credergli in parte: le cannonate in arrivo su Piazzetta Cuccia, è una delle ricostruzioni negli ambienti finanziari milanesi, sarebbero propedeutiche alla destabilizzazione dei grandi soci, pressochè gli stessi di Rcs. Una guerra di nervi al Patto, una manovra diversiva per sfruttarne le contraddizioni e aprire quindi il varco alla conquista del gruppo del Corriere. Tesi avvincente e senza riscontri che fa scuotere la testa a uno dei grandi soci di Mediobanca per il quale l'assedio in Borsa «resta ancora senza una spiegazione logica». Toccherà forse ora di nuovo a Piergaetano Marchetti, presidente del Patto di Mediobanca, oltre che numero uno di Rcs, studiare anche per la banca guidata da Gabriele Galateri un codicillo anti-opa. E, intanto, il Patto che controlla oltre il 50% resisterà alla guerra dei nervi? Alla prova ci sono rapporti tra i due grandi azionisti bancari, Capitalia e Unicredit, con quest'ultima impegnata nella conquista di Hvb. Ma soprattutto non è mai cessato il confronto tra i soci italiani e quelli stranieri, entrati due anni fa con l'accordo raggiunto con la regia di Cesare Geronzi. Dallo stesso Bollorè che guida la pattuglia di soci francesi, al colosso spagnolo Santander, alla tedesca Commerzbank.