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Bpl dà più forza all'offerta su Antonveneta

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Aumento di capitale da 3 miliardi di euro per la Popolare di Lodi. Oggi il nuovo prospetto

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L'amministratore delegato della Banca Popolare di Lodi, Gianpiero Fiorani, traccia il ruolino di marcia davanti all'assemblea dei soci che ieri ha dato il via libera agli aumenti di capitale a supporto dell'opas (offerta pubblica di acquisto e scambio) e del rafforzamento patrimoniale dell'istituto, necessario dopo l'acquisizione del 29% della banca padovana. I soci hanno approvato un aumento per nominali 720 milioni e 1,5 miliardi di euro, cui va aggiunto un prestito obbligazionario convertibile da 1,5 miliardi per un totale di 3 miliardi. Con tali aumenti, e con in tasca il consorzio di garanzia da 4,9 miliardi sottoscritto da banche nazionali e internazionali, la Lodi attende ora con serenità la necessaria autorizzazione di Bankitalia. Deliberato inoltre il cambio della denominazione in Popolare Italiana. «Tra qualche giorno - ha spiegato Fiorani - ci saranno sul mercato l'offerta di Abn Amro (da 25 euro, ndr) e l'offerta della Lodi in attesa poi dell'offerta di scambio». Secondo Fiorani sono offerte «che hanno caratteristiche distinte derivanti dal fatto che il nostro è un progetto, quello degli olandesi è solo un prezzo». Nuovi colloqui con la Consob. Già oggi La Popolare di Lodi fornirà nuove indicazioni alla Consob che ha voluto prendere ulteriore tempo per valutare l'offerta volontaria da 26 euro. In particolare Fiorani la Lodi illustrerà alla commissione l'accordo raggiunto con alcuni operatori allo scopo di sostenere la liquidità dei titoli Bpl e Reti Bancarie Holding, titoli che saranno offerti in cambio di quelli Antonveneta. I dettagli dell'operazioni sono contenuti nella documentazione distribuita nell'assemblea di Reti Bancarie Holding, controllata dalla Lodi. Bpl ha inoltre iscritto a bilancio un fondo acquisto azioni proprie per 150 milioni di euro che «potrà essere attivato per favorire un ordinato processo di formazione dei prezzi dei titoli Bpl». Gli accordi con gli operatori dovrebbero così servire alla Lodi per risolvere uno dei rilievi avanzati dalla Consob sull'opas. Gli operatori si sono impegnati ad acquistare il numero di azioni effettivamente emesse all'esito dell'opas fino a un massimo di 38 milioni di azioni Bpl e 40 milioni di azioni Rbh nell'arco dei cinque giorni in cui Borsa Italiana sospenderà la quotazione continua di tali azioni. L'operazione, secondo la Lodi, servirà a evitare ribassi dei titoli e comunque da non superare un ribasso massimo del 10%. Prima di presentare formalmente il prospetto con le modifiche all'opas, comunque, i legali della Lodi vogliono capire per quali punti si possono fornire ulteriori chiarimenti e quali parti dell'offerta possono essere riscritte. Tuttavia il documento potrebbe essere sostanzialmente identico. La Commissione, infatti, nel congelare l'offerta, si è limitata a dire di non essere stata in grado di esaminare le modifiche proposte perché presentate troppo tardi La strategia per Padova. L'aggregazione con Antonveneta «e un segno del destino» ha detto Fiorani, secondo cui «se si guardano i bilanci e la presenza territoriale delle due banche ci sono pochissime sovrapposizioni e i due istituti sono quasi fatti per stare insieme». Secondo Fiorani, che parlava all'assemblea straordinaria dei soci, tuttavia «il nostro obiettivo è quello di creare valore per gli azionisti, e non una difesa a oltranza dell'italianità». Dopo l'aggregazione con Antonveneta, la Lodi punta a divenire «la banca di riferimento per le piccole e medie imprese italiane», ha sottolineato il numero uno della Bipielle che ha ricordato come, «secondo i dati diffusi lo scorso 31 maggio dal governatore di Banca d'Italia, oltre il 95% delle aziende italiane ha meno di 50 addetti».

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