Banche, il fronte italiano avanza compatto
In casa Bnl a tenere banco saranno le possibili iniziative della compagnia assicurativa bolognese Unipol la quale, dopo essersi assicurata il 4,95% del capitale a tutela - così era stato osservato - dell'investimento in Bnl Vita, avrebbe ottenuto dalla Banca d'Italia l'autorizzazione a crescere sino al 9,9%. Sul versante padovano, invece, l'attenzione sarà rivolta alla Popolare di Lodi la quale, nei prossimi giorni, metterà a punto la doppia offerta contenente le modifiche all'Opas imposte recentemente dalla Consob e il relativo finanziamento. Il tutto, sempre in relazione ad Antoveneta, senza dimenticare la scadenza - leggermente più lontana - del 6 giugno quando il Tribunale civile di Padova, presiederà il contraddittorio tra le parti dopo avere respinto, l'istanza dell'ex presidente Tommaso Cartone il quale chiedeva alla magistratura chiarimenti sul congelamento del consiglio di amministrazione di Antonveneta, ottenuto da Abn Amro e considerato come inammissibile. Unipol cresce in Bnl. Solo lo scorso martedi, uscendo dal comitato esecutivo Ania, l'amministratore delegato di Unipol, Ivano Sacchetti, si era detto in attesa di una autorizzazione a salire oltre il 5% limitandosi ad un «non ho idea» nel spiegare le strategie su come avanzare sino al 9,9%. Adesso, con le indiscrezioni che vogliono come ottenuto da Bankitalia il via libera per salire oltre il 4,95% di Bnl, il gruppo guidato da Giovanni Consorte non dovrebbe impiegare troppo tempo per portarsi a ridosso del 10% e modificare gli scenari della banca oggetto dei desideri di Bbva. L'istituto di credito spagnolo, infatti, è vincolata dalla Banca d'Italia a raccogliere almeno il 50% del capitale al fine di avere campo libero per la propria Opas: una Unipol schierata a difesa dell'italianità della Bnl insieme agli immobiliaristi del contropatto potrebbe rendere, senza dubbio, la vita difficile a Bbva. Non a caso, proprio lo scorso mercoledi, il presidente di Bnl, Luigi Abete, aveva bollato come «elemento di turbativa» una crescita di Unipol oltre il 5%. «Mi sembra - aveva osservato - che, in questo contesto immaginare da parte di qualche azionista di avere l'autorizzazione a salire per costituire quello che in altri ambienti potremmo chiamare un contropotere sarebbe un elemento di turbativa meritevole di forte attenzione». Lodi prepara l'offerta per Antonveneta. Passando da Roma a Padova, quindi alla vicenda Antonveneta, la prossima settimana sono attese le mosse della Banca Popolare di Lodi guidata da Giampiero Fiorani, la quale dovrebbe ultimare le modifiche all'Opas richieste dalla Consob e di chiudere il finanziamento della doppia offerta cui aderiranno istituti internazionali - si parla, tra gli altri di Deutsche Bank, Dresdner e Bnp - e nazionali di medie dimensioni. L'ammontare dei finanziamenti garantiti dalle banche e finalizzati all'Opa su Antonveneta dovrebbe essere pari a 7 miliardi di euro mentre domani vi dovrebbe essere il closing dell'operazione. Le garanzie del gruppo di banche oltre alle modifiche apportate dalla Lodi, dovrebbero convincere la Consob a dare il via libera al prospetto entro il termine canonico del 1 giugno. L'altra scadenza di spicco - come detto - è fissata invece al 6 giugno. Ieri il Tribunale civile di Padova ha respinto l'istanza dell'ex presidente di Antonveneta, Tommaso Cartone, che chiedeva chiarimenti sul congelamento del consiglio, giudicandola inammissibile. Il 6 giugno il tribunale deciderà se confermare o meno la sospensione del cda eletto dall'assemblea del 30 aprile.