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Bnl, esposto alla Consob contro Bilbao

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Il contropatto denuncia l'azione di concerto dei soci di maggioranza con alcuni fondi d'investimento

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I soci riuniti nella cordata guidata da Francesco Gaetano Caltagirone hanno infatti presentato due esposti alla Consob per denunciare un sospetto concerto di azione tra il Banco di Bilbao e i fondi di investimento e il modo con cui sarebbero stati sollecitati gli azionisti dipendenti a votare a favore del patto che attualmente guida la banca romana.E intanto si rafforza lo schieramento anti-Bilbao: è stata arruolata nel contropatto, ma solo limitatamente al voto in assemblea per eleggere amministratori e sindaci, la Finnat, società del gruppo Nattino che ieri ha precisato di essere in possesso dell'1,25% della Bnl. L'esposto alla Consob. La giornata degli immobiliaristi è iniziata ieri mattina presto con una riunione durata poche ore e che ha portato ad un aggiornamento dei lavori per prendere le decisioni nell'imminenza dell'assemblea. Nuovo appuntamento quindi per domani mattina. Intanto i legali del contropatto hanno presentato un esposto alla Consob per verificare un'azione di concerto messa in atto dal Patto che attualmente governa la banca di Via Veneto (Bilbao, Generali, Della Valle). Alla Commissione guidata da Lamberto Cardia il contropatto chiede di verificare l'esistenza di eventuali accordi «tra soggetti direttamente o indirettamente riconducibili ai soci della Bnl legati dal patto Bilbao, da una parte, e dipendenti-azionisti della Bnl, fondi d'investimento nazionali ed internazionali ed altri soggetti terzi anch'essi soci della Bnl, dall'altra parte». Nell'esposto presentato alla Consob viene chiesto se questi accordi integrino gli estremi dell'azione concertata in violazione delle norme del Testo Unico della Finanza in materia di obblighi solidali di opa in caso di azioni concertate e di obblighi di comunicazione dei patti parasociali. Al centro dell'attenzione il ruolo della società Deminor, consulente abituale del Banco di Bilbao, che avrebbe accumulato direttamente o indirettamente una partecipazione del 4% del capitale ordinario di Bnl. I rinforzi. Banca Finnat ha concluso un accordo per votare in assemblea con il contropatto di Bnl. L'istituto di credito, titolare di 38 milioni di azioni Banca Nazionale del Lavoro, pari all'1,25% del capitale, ha comunicto di aver stipulato ieri «con soggetti facenti parte del Gruppo Caltagirone ed altri un accordo in base al quale essa si impegna a votare insieme ai soggetti stessi nell'assemblea ordinaria di Bnl che si terrà in seconda convocazione il giorno 21 maggio, limitatamente ai punti tre e cinque all'ordine del giorno (nomina degli amministratori e dei sindaci)». L'accordo decadrà automaticamente al termine dell'assemblea. Ma ieri c'è stata un'altra novità negli asseti proprietari della banca di Via Veneto, un nuovo azionista con il 2%: Leonardo Capital Fund. Il fondo, la cui presenza e il cui orientamento in assemblea non sarebbero al momento ancora certi e che fa capo al finanziere Stefano Roma, è un hedge fund quotato alla Borsa Irlandese. La società di gestione, Leonardo Capital Management ha invece sede a Londra. In Italia detiene oltre al 2,182% di Bnl, una partecipazione rilevante in Saeco (2,152%) e in Smurfit. Tra gli altri protagonisti del mondo finanziario invece si defila Emilio Gnutti, che dichiara di non avere «partecipazioni stabili in Bnl». Le mosse di Bruxelles. L'eco dell'ops spagnola su Roma continua inoltre a tenere banco in Europa. La Commissione Ue torna ad accendere il contenzioso con Bankitalia affermando che sta vagliando attentamente le condizioni poste dalla Via Nazionale al Bbva nel dare il via proprio libera all'offerta lanciata dall'istituto spagnolo sulla Bnl.

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