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Rcs, Ricucci punta al 15%. E il titolo vola

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Il mercato scommette sulla battaglia di via Solferino. Nuovo record a Piazza Affari

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Una pattuglia più ampia si vuole poi in manovra sul titolo, con voci che indicano nuovamente Giuseppe Statuto e Francesco Gaetano Caltagirone nella partita. Nel dubbio, il mercato scommette su scenari di guerra su Rcs, con un rialzo a fine seduta dell'1,61% al nuovo record di 6,18 euro. Notevoli gli scambi, considerando il flottante ormai ridotto, e pari all'1,8% del capitale votante. Intanto la Consob resta vigile sulla vicenda, secondo quanto si apprende da fonti finanziarie, dopo aver attivato da tempo un monitoraggio sul titolo. Dopo il clamore della vigilia per gli ultimi acquisti di Ricucci, con l'annuncio in Consob del possesso del 9,646%, crescono ora gli interrogativi sulle sue intenzioni. E tra i soci del patto che controlla il 58% del gruppo si registra ormai una certa preoccupazione, mentre al momento non risulta convocata una riunione degli aderenti all'accordo. Quanto alle voci sulle prossime mosse dell'immobiliarista romano, da tempo si pensa stia puntando a una minoranza di blocco in Rcs, una sorta di "contropatto" con in mano almeno il 20% del capitale e in grado di dire la sua nelle assemblee straordinarie. Tra i rumors circolati anche quello di una possibile opa. L'ipotesi di un'offerta viene però respinta con decisione da fonti di mercato vicine a Ricucci. Mentre dal gruppo Ligresti (Fondiaria-Sai ha il 5% di Rcs), indicato in passato come possibile cavallo di Troia degli immobiliaristi nel patto, si nega con fermezza qualsiasi coinvolgimento in scenari del genere. Trovano invece i primi riscontri le voci su una possibile alleanza dell'immobiliarista con Statuto e Caltagirone anche nella partita Rcs. Le stesse fonti che parlano della volontà di Ricucci di crescere ancora nel Corsera, definiscono infatti una «teoria che ha una sua logica» l'ipotesi di un loro coinvolgimento. Secondo indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, del resto, Statuto sarebbe ormai prossimo al 2% del gruppo editoriale. Mentre altri rumor vogliono Caltagirone agli stessi livelli di Ricucci, anche se ha recentemente precisato che la propria quota del 2% di Rcs è immobile da mesi. La bagarre attorno al Corriere della Sera appare comunque sempre più legata a doppio filo con quella per Bnl, con la quale condivide diversi protagonisti (oltre a Ricucci, azionisti della banca sono anche gli stessi Caltagirone e Statuto, mentre tra i soci del patto Rcs hanno quote Bnl anche Diego Della Valle e Generali). E se la partita dell'istituto romano sembra prossima a una conta decisiva, non è escluso che le conseguenze dell'assemblea di sabato si riflettano anche su via Solferino.

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